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Sminchiunazzatu, Sminchiunutu. V. alluccutu: rimminchionito.

Sminnaliri. V. sminchialiri.

Sminnamentu. V. sminnittiamentu.

Sminnari. v. a. Rovinare, mandar male una cosa, un lavoro, una persona: sciattare, tartassare. || Conciar male: sciupare (Forse da menno: difettoso, manchevole). P. pass. sminnatu: sconciato, guastato, sciupato.

Sminnatizzu. add. Un po’ malconcio.

Sminnittiamentu. s. m. Danno: sconcio. || Sciupinìo.

Sminnittiari. v. a. Consumare, guastare, quasi per vendetta: sciattare, sconciare. || Sciupare di molto: sciupinare. P. pass. sminnittiatu: sciattato. || Sciupinato.

Sminnulari. V. spicchiari (da mennula).

Smintari. v. a. T. legn. Tagliar il legno a ugnatura: smentare.

Sminticari. v. a. Dimenticare: smenticare.

Smintutu. P. pass. di smintiri: smentito.

Sminuari. V. sminuiri.

Sminuimentu. s. m. Lo sminuire, scemare: sminuimento.

Sminuiri. v. a. Diminuire: sminuire. P. pass. sminujutu: sminuito.

Sminutari. V. amminutiri.

Sminuzzamentu. s. m. Lo sminuzzare: sminuzzamento.

Sminuzzari. v. a. Ridurre in minuzzoli: sminuzzare. || fig. Spiegare minutamente: sminuzzare. P. pass. sminuzzatu: sminuzzato.

Sminzagghia. s. f. Piccole strisce di pelle con fibbia che al bisogno attaccano la museruola colle redini.

Sminzari. v. a. Tagliare alcun pezzo di checchessia: smezzare, smozzicare || Diminuire: sminuire. || Dividere, separare: smezzare. || Pervenir alla metà, al mezzo di checchessia: ammezzare. || – li paroli, profferirle non intere: ammezzare, smezzare le parole. P. pass. sminzatu: smezzato.

Sminzigghiari. V. mmizzigghiari.

Smiragghia. V. midagghia.

Smiraldinu. add. Del color dello smeraldo: smeraldino.

Smiraldu. V. smeraldu.

Smirarisi. intr. pron. Guardarsi allo specchio: specchiarsi.

Smirciari. v. a. Esitar la merce che uno ha: smerciare. P. pass. smirciatu: smerciato.

Smirdari, Smirduliari. v. a. Macchiare checchessia colla merda: smerdare. || Pulire il culo dalla merda, come si fa ai ragazzi quando piccoli si fanno addosso. || met. Svergognare: smerdare. || Sopraffare, avvilire. || Battere imperiosamente: smerdare. P. pass. smirdatu: smerdato ecc.

Smiriari. V. smirari. || V. spicchïari. || Bramare.

Smirigghiu, Smirigliu. s. m. Sorta di minerale simile alla vecca del ferro, che ridotto in polvere serve a segnare e pulire le pietre dure: smeriglio. || Piccolo cannone della portata di una libbra: smeriglio.

Smiscari. v. a. (Scob.). Separare, cernere: sceverare.

Smisirinu, V. pisirinu.

Smisuratamenti. avv. Senza misura: smisuratamente.

Smisuratizza. s. f. Qualità di ciò che è smisurato: smisuratezza.

Smisuratu. add. Senza misura, sterminato: smisurato. Sup. smisuratissimu: smisuratissimo.

Smisuratuni. accr. di smisuratu.

Smitrari. v. a. Privar della dignità di mitra. || Svergognare. P. pass. smitratu.

Smìusu. V. smèusu.

Smoderatamenti. avv. Senza moderazione: smoderatamente.

Smoderatizza. s. f. Smoderanza, eccesso: smoderatezza.

Smoderatu. add. Immoderato: smoderato. Sup. smoderatissimu: smoderatissimo.

Smodestu. add. Immodesto.

Smoffi. s. f. pl. Busse (forse da boffa).

Smogghiu. V. ammogghiu.

Smorfia. s. f. Caricatura d’affetto, d’amabilità: smòrfia. || Delicatezza importuna, gentilezza affettata, schizzinosità: smorfia. || Il libro della interpetrazione de’ sogni per il giuoco del lotto: libro de’ sogni. || Viso brutto, arcigno: grugno, ceffo. || Persona malfatta, storta, rachitica, o di brutto aspetto: befano, scimmia, sghegno, sbiobbo. || E detto a donna brutta e affettatamente adorna: sninfia. || Atto lezioso di chi voglia parere assai delicato, assai sensibile: svenia. || fari smorfii, alterar la bocca torcendo i labbri o contraendo gli altri muscoli: fare le mascheracce. || E semplicemente: fare smorfie, far le svenie. Affettare per esempio di non volere, di non gradire: far pottale.

Smortu. add. Di color pallido, squallido: smorto. || Appassito: smorto. || Detto di colore, di lavato: smorto.

Smossa. s. f. Movimento, il muovere: smossa. || – di corpu, soccorrenza, lo smuoversi del corpo: smossa di corpo.

Smossu. add. Da muovere: smosso. || Slogato: smosso. || aviri lu stomacu o lu corpu smossu, sentire il bisogno di andare del corpo.

Smostru. V. mostru. Ed anco il fem. smostra (Pitrè).

Smòviri. v. a. Muovere, ma con più forza: smuovere. || met. Commuovere: smuovere. || Persuadere, indurre: smuovere. || Semplicemente per muovere. || Scompigliare, rimestare. || smuvirisi, far tumulto, sollevarsi: scommuoversi. || E dicesi pur di vento, procella, rumore, tumulto ecc.: destarsi. || smuvirisi lu corpu, cominciare a sciogliersi il ventre per iscaricar le fecce: muoversi il ventre o il corpo. || smuviricci li vermi, il farsi sentire i vermi dentro le viscere o per subita paura o per altro. || smoviri ’na cosa di stomacu, languire per fame; ovvero essere annoiato fieramente. E anco spaventarsi. || nun si smoviri, non darsi per inteso, non vergognarsi, non dolersi, non muoversi a fare o a rispondere, non farsi briga, non curarsi: non si scrollare, non si smuovere, p. e., caschi il mondo, non si smuove (Giuliani). P. pass. smuvutu o smossu: smosso.

Smubbigghiari. v. a. Torre la mobilia di una casa: smobiliare.

Smucari. v. a. Dicesi del nettare gli occhi dalla cispa.