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34 L. Caetani

riguardo. Una volta, in occasione di certe manifestazioni di popolare simpatia verso alcuni cardinali, giudicandole mosse da speranze di future regalie, se ne adonta e scrive:

Verum haec et multa alla abusive nostris temporibus secius observantur, fortasse nimia cupiditate eorum qui strenas cupiunt sub tali honoris praetextu assequi1.

Ecco ora, riassumendo, dell’uomo che volevamo conoscere, quel tanto che ci appare dai suoi scritti; un quadro incompiuto, è vero, ma dal quale possiamo senza timore concludere, che se non si distinse tra gli uomini del suo tempo per speciali qualità, non ebbe nemmeno riprovevoli vizi e fece con impegno e coscienza il proprio dovere, di che anche in quei tempi non molti si potevano vantare. Certamente nell’interesse della storia avremmo desiderato un uomo di mente più aperta ed osservatrice, un diarista più completo e vivace, ma in ogni modo dobbiamo essergli grati di quel tanto che il suo ingegno ha saputo produrre e del fatto che le relazioni dei suoi viaggi, per l’importanza degli avvenimenti storici con cui s’intrecciano, sono documenti di grande interesse per la storia di Francia.


VIII.


Questi viaggi purtroppo sono soltanto brevi episodi nel diario e perduti quasi nell’immensa, confusa farragine dei soliti resoconti giornalieri delle cerimonie. Dico «confusa» perchè l’opera dell’Alaleone porta tracce evidenti della poca cura da lui avuta dello stile e dell’ordine nei suoi appunti giornalieri.

Ogni giorno a lavoro finito (a prova di questo stanno i numerosi hodie, heri, cras) notava le cerimonie più im-

  1. Diarium, 20 XII 1584.