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186 rassegna bibliografica

artistica, pure avendo a lato la Valle Seriana artistica per eccellenza. Sono cose curiose queste che sino ad ora passarono inosservate.

I veri focolari dell’arte non sono nelle città, ma nelle valli. Gli artisti operarono nelle città che li allettavano colle paghe, ma erano nati fuori. La massima parte de’ pittori e scultori di Venezia non nacque nelle isole. Gli stranieri che studiano le storie nostre vanno da città in città, non hanno tempo nè mezzi di salire alle umili culle montane degli artisti, de’ comunelli, onde nelle storie diligentissime straniere delle libertà, delle arti nostre, rimangono lacune, che voglion riempirsi dalla lunga e paziente diligenza de’ conterranei. I quali ponno fare scoperte importanti, come vedemmo nei lavori di Ricci, di Marchese, di Caffi, di Cavalcasene, del Conte di Arco, di Calvi, ed ora troviamo nell’opera del Locatelli, e come attendiamo dagli studi di Giovanni Morelli sull’arte lombarda, di D. Stefano Fenaroli sulla bresciana.

Bergamo sentì sempre l’orgoglio nobile delle sue tradizioni artistiche, onde parecchi di lei uomini egregi ne illustrarono amorosamente la storia artistica. Tra essi sono più noti Marensi, Pasta, Maironi, Salvoni, Sozzi. Ma pure lasciarono molto da spigolare e da giudicare più largamente e finamente al Locatelli.

Il Locatelli non rimonta a quelle umili tradizioni casalinghe per le quali le arti nostre pigliavano a risorgere colle libertà, senza l’effluvio dell’arte umbra e tosca e veneta, sino dal 1100 quando si costruivano torri e palazzi del popolo, e cattedrali e battisteri. Sin là salirà il Morelli. Egli piglia le mosse dai De Nova che dipinsero a Bergamo in famiglia dal 1340 al 1400. Egli colla scorta di Caleppino trova qui celebrati nel secolo XV Vincenzo Foppa da Brescia, Giovanni Bellini da Venezia e Gentile da Fabriano. Mostra come il Foppa ed il Civerchio a Crema si levarono prima di sentire l’influenza di Leonardo da Vinci. Il Civerchio educò Bernardino Zenale e Bernardino Buttinone da Treviglio. Mentre da Bergamo andavano a Venezia a perfezionarsi nell’arte presso Giorgione ed i Bellini Andrea Previtali e Palma il Vecchio.

Più tardi mostra il Locatelli come a Roma fossero attirati altri artisti bergamaschi, e come là emergessero Polidoro