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220 sul riordinamento degli archivi

zio. Che se ciò vale precipuamente per gli ufficiali addetti alla custodia ed all’ordinamento delle carte più antiche, non è meno vero per gli altri ai quali la pratica è molta parte di scienza. Anco le amministrazioni hanno caro che i documenti siano trovati tutti e presto; anche i privati prendono buon concetto d’un archivio, dal quale ricevono più fatti che parole, più copie che responsi negativi.

E qui la Commissione prega V. E. ad osservare come non abbia tenuto nessun conto del comodo particolare degli impiegati, ai quali il traslocamento suol essere ingrato e dannoso; non rispondendo quasi mai la promozione al dispendio. Lo che tanto apparirà più notevole se si consideri come la massima parte degli ufficiali sia retribuita, fino al punto, che negli archivi di Stato delle Provincie meridionali sono stipendi di lire 20 mensili; cosa da mettere in pensiero, forse più degli impiegati, il Governo ed il pubblico; cosa da raccomandare a V. E. che non sia più tollerata.

Un solo appunto può farsi ai ruoli particolari; ed è che, ristretta nei confini delle soprintendenze, sarà meno frequente la vicenda delle promozioni. Ma la Commissione crede che agli ufficiali rincresca meno il progredire lento che le traslocazioni violente, e in ogni caso potrebbe ogni tanti anni aumentarsi di poco lo stipendio a chi non avesse avuto un naturale avanzamento.

La Commissione ha già parlato di alunni e di studi speciali, ha già distinte due categorie di impiegati. E tutto ciò risponde al sesto quesito nel quale era ben preveduto il bisogno che ha l’archivio di uftìcìali, che anche noi chiameremo, per intendersi, di concetto e d’ordine. Tenuta poi la stessa gerarchia degli uffici ministeriali (com’è anche adesso) sarà facile stabilire fin dove gli impiegati d’ordine possano ascendere per i gradi di promozione; e la Commissione ritiene che si possa porre il limite sotto al grado di segretario di seconda classe. I soprintendenti poi vedranno quali eccezioni possano aver luogo per quelli che oggi costituiscono il personale degli archivi. Ma anche nella seconda categoria non si ammetterà impiegato senza esame; mentre per entrare nell’alunnato si vorranno esami di concorso nelle lingue latina e greca, nella francese, nella storia civile e nella geografia d’Italia. In quanto poi all’insegnamento crede la Commissione che si debba guardare soprattutto alla sostanza, e però propone che un ufficiale dell’archivio abbia l’incarico di dare agli alunni lezioni di paleografia e di critica diplomatica, alternando le teoriche con ordinati esercizi. E alle lezioni- sarà bene che altri ufficiali intervengano; nè, col permesso del soprintendente sarà vietato frequentarle agli estranei, i quali però non potranno farsene titolo a impieghi. È poi giusto che l’ufficiale incaricato dello insegnamento trovi sul bilancio degli archivi una remunerazione.