Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/119

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rassegna bibliografica 115

lit que je ne l’écoutai guère aussi longuenient, tellement que nous ne faisions qu’ estoquèr l’un l’autre». Ma nel concistoro, convocato dal papa a proposito della morte del cardinale di Guisa, Joyeuse ebbe la peggio, dovette lasciar la sala, poi chieder perdono. Prime conseguenze dell’accaduto furono lo scontento dimostrato dal papa al legato cardinal Morosini, il quale, trovandosi in assai difficile posizione, aveva giudicato dover evitare una rottura ed era rimasto presso la corte, e un ravvicinamento tra Sisto quinto e il re di Spagna, il quale approfittò degli avvenimenti di Blois e delle relazioni rannodate tra Enrico III e il re di Navarra, onde viepiù irritare il pontefice. A Roma crebbero le passioni dei partiti. Riesci a nulla la missione del vescovo del Mans, Claudio d’Angennes parente del cardinale di Rambouillet, quantunque il prelato francese ritrattasse la dichiarazione da principio emessa, in Francia appartenere ai giudici regj in certi casi la giurisdizione sugli ecclesiastici, e benché egli chiedesse assoluzione pel re. L’armonia ristabilita tra i due Enrici fece andar a vuoto qualunque sforzo della diplomazia francese a Roma. Quella di Spagna conseguì piena vittoria. Il Morosini, rimasto ancora in Francia, non facevasi più illusione sullo stato di cose nel regno, né sulla situazione della Lega, dopo avvenuta la riunione di Enrico III e del re di Navarra, e quella delle forze dei cattolici regj cogli Ugonotti, in seguito al convegno di Plessis-les-Tours, 3 aprile 1589. Ma le di lui parole non venivano più ascoltate a Roma. Nel dì 24 maggio venne pubblicato il monitorio contro Enrico III. Il re, già prima accusato di parricidio e di sacrilegio, veniva minacciato di scomunica, ove egli non liberasse dentro dieci giorni il cardinale Borbone e l’arcivescovo di Lione prigioni, presentandosi al cospetto del papa, o in persona o per i suoi rappresentanti, nel termine di due mesi. Se il re non si pentisce, disse Sisto quinto al Badoer ai 29 luglio, gli toccherà la sorte di Saul, finirà male.

Tre giorni dopo queste parole il pugnale di Iacopo Clémeat terminò i giorni dell’ultimo Valois, nel momento in cui esso era per assaltar la Lega nel suo centro, Parigi.

VII. Allorché Enrico IV, «et par droit de conquête et par droit de naissance», stava per salire sul trono francese, la corte