Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/143

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copernico 139

tire l’ordine non solo del mondo fisico ma del mondo morale, minacciava la fede e i costumi come cangiava la posizione reciproca de’ corpi celesti, e parve empietà e scandalo il sottometter l’uomo e la sua abitazione alle leggi stesse che regolano gli altri fenomeni della natura1.

Quando poi si dilatò la Riforma, e all’interpretazione canonica si volle sostituire il sentimento di ciascuno nell’intendere i libri santi, si prese sgomento del veder data ad alcuni versetti una significazione diversa da quella che erasi tenuta fin allora, e s’arrivò fino alla condanna di Galileo. Mi guarderò io bene dal discolparla, Erano teologi che si arrogavano autorità in materia non di loro spettanza: erano prelati la cui elevazione rende più grave lo sbaglio quando, senza volerlo, sacrificavano i diritti della scienza alle passioni d’una setta, che più non potrà reggersi a petto della scienza sperimentale.

È però indegno di persone serie il ripetere le baje del Libri, dell’Arduino e di altri confutate dal Biot, dell’Albèri, dal Marini, dal senso comune. Io ne ho tentato una confutazione per via diversa, non più col processo, datoci improvvidamente mutilato da monsignor Marini, ma colle lettere ove giorno per giorno l’ambasciatore Niccolini ne mandava ragguaglio al granduca.

È eccesso di devozione il voler difendere la Congregazione dell’Indice d’aver trasceso le sue competenze proferendo sul sistema pitagorico; è eccesso di critica il voler indurne la fallibilità della Santa Sede. Nessun teologo ha preteso siano infallibili le congregazioni. Quanti libri furono cancellati dall’Indice dov’erano stati iscritti! E volete una prova palpitante? Si domandò alla Sacra Penitenzieria se fosse lecito, nel regno d’Italia, contribuire all’elezione dei deputati politici, e accettarne l’incarico, e se vescovi e parroci possano eccitar i fedeli a dare il voto. Quella sacra Congregazione rispose di sì, senza fare eccezione neppur pei paesi tolti alla Santa Sede, sol chiedendo che l’eletto nel giuramento riservi le leggi di Dio e della Chiesa. Così esplicita decisione non tolse che persone devotissime alla Santa Sede e benemerite

  1. Si sa che, per questa ragione, Hegel repudiava il moto della terra.