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rassegna bibliografica |
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vecchie indicazioni. I fascicoli sono in carta bambagina, e contengono materie amministrative e giudiziarie: erano primitivamente cento, più uno segnato di : oggi «a noi non è pervenuto che un ammasso di lacere e confuse carte, che ora alla perfine si stanno alla meglio riordinando» (pagina xviii). I registri sono in pergamena, e contengono leggi, statuti, mandati, lettere, capitolazioni ec. dei re angioini; presentemente, l’intera serie si compone di 378 volumi, sebbene si abbia notizia che fino al secolo passato sommassero a maggior numero. Il signor Del Giudice, limitandosi a parlare dei registri di Carlo I, ci dà notizia che nel Grande Archivio di Napoli se ne conservano attualmente quarantanove, «de’ cinquantacinque citati dagli antichi autori; legati tutti in vitello rosso, come i registri degli altri sovrani angioini, segnati per ogni pagina, spesso con numerazione arabica, alcuna volta con numeri romani, e qualche volta eziandio con l’una e l’altra numerazione. Sul dosso di ciascun volume leggesi il nome del sovrano Karolus I, l’anno in cui credevasi scritto il registro, come a cagion d’esempio 1268, ed appresso una lettera d’alfabeto, come A, B ec; infine si legge pure un numero d’ordine, il quale peraltro non è stato aggiunto che da pochi anni» (pag. xxiii-xxiv). Da chi e quando sia stata fatta la legatura, e scritto sul dosso di ciascun registro, s’ignora: «ma certamente da chi non intendeva in alcun modo nè di storia nè di diplomatica» (pag. xxiv); perchè non v’è serbato alcun ordine, e le date scritte sul dosso dei registri non corrispondono a quelle vere dei documenti che vi si contengono1. Così il signor Del Giudice v’ha scoperto documenti
- ↑ Un prezioso documento del 1284, pubblicato ora per la prima volta (Vol. II, a pag. xxxvii-xliv), contenente la quietanza, fatta da re Carlo I al capitano Lodovico dei Monti, dei libri della regia cancelleria, spediti da questo alla regia curia sedente in Bari, ci fa conoscere com’erano originalmente ordinati quei registri e quaderni. Ciascuno d’essi aveva un titolo diverso, secondo la materia dei documenti in esso contenuti, e comprendeva generalmente un anno, da una ad un’altra indizione (di che si dirà in altra nota). Fa seguito a questo documento un Notamento, compilato dal signor Del Giudice, de’ Registri di Carlo I, quali si osservano nel Grande Archivio di Napoli; dove, in tre colonne, si riferisce «la intitolazione antica scritta sul dorso dei registri, quale è citata dagli scrittori»; il «nu-