Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/69

Da Wikisource.

dei genovesi 65

Turco a dismettere dall’impresa che meditava contro di Vienna, la Signoria decretava che il ritorno del prode ammiraglio fosse distinto con segni d’esultanza e d’onore. Deputava pertanto quattro cittadini, i quali su due fregate movessero ad incontrarlo; e voleva che appena surto nel porto lo salutassero le artiglierie di Palazzo e del Molo, la campana del pubblico e quelle insieme di tutto le chiese; e all’imbrunire s’accendessero fuochi d’allegrezza sul dinanzi del Palazzo Ducale, nonchè per l’altre piazze e le contrade dell’intera città1.

Io trapasso un terreno malagevole e spinoso per macchinazioni e congiure ordite contro la Repubblica all’interno ed all’estero, e delle quali i Principi di Savoia si raccoglievano in mano le fila; e ricordo l’assalto minacciato a Genova dall’armi sabaude, dileguato per la rotta data loro da’ nostri alla montagna del Lupo e poscia ancora per non meno altri prosperi eventi.

Pure in quelle strettezze l’antica devozione professata da’ Genovesi verso di san Bernardo, e l’amore ch’egli avea loro portato vivendo (ne serbavano documento carissimo in una celebre lettera), indussero la Repubblica ad

  1. Cod. Diversorum anni 1533 (Archivio Governativo): 1533, die 19 iunuarii. Illustrissima Dominatio etc. Cum prope diem attendatur adventus Illustrissimi Principis Melfitani Andreas de Auria, generalis capitanei Caesaris in mari, ad praesentem civitatem, volentes talem virum de re publica optime meritum honore, exultatione ac plausu in urbem excipi ob res bene feliciterque gestas contra turcas, ordinaverunt et ordinant quod infrascripti quatuor praestantes cives, quos ad id elegerunt et deputaverunt, debeant illi ire obviam bipartito super duabus fregatis binis et in singula fregata; et quod in eius appulsu in portum debeant omnia signa letitiae fieri tam cum tormentorum strepitu tam in palatio quam in mole, tam campanarum sonitu, et praesertim magnae palacii, nec non ignes et falodia in palatio et per vicos ac plateas civitatis passim succendi, et id genus demum omnia quae ad publicam leticiam conveniant demonstrandam, nichil obstante.

    Quatuor deputatorum videlicet nomina sunt haec:
    Jeronimus Lomelinus qm. Thobiae.
    Jo. Baptista Lercarius qm D....
    Petrus Jo. Cibo de Clavica.
    Octavianus Sauli.