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144 aneddoti e varietà


II.

(Ivi. Dieci di Balia. Carteggio: Missive, Registri, n.° 7, a c. 90 bis).

Die xxvj sept. 1478.


Laurentio de Medicis.

Mag.ce collega com.e noster. Mandianti in questa la poliza di mano dello astrolago nella quale è segnato il punto che si debba dare il bastone a cotesto ill.mo Cap.o Siamo stati confortati a mandartela perchè più a punto possiate observare; perchè è stimato d’importanza gravissima, perchè dopo quelle 16 hore, che sono segnate, et maximamente nel punto disegnato il Cielo promette ogni cosa felice; ma innanzi a quelle hore 16 ogni cosa è in contrario. Non ci pare per cosa alcuna che si pretermetta alcuna diligentia che v’acostiate più a quello punto che è possibile. È difficile et specialmente costì, secondo crediamo, misurarlo così ad unguem; ma vuoisi in ogni modo passare le 16 hore et mettere ogni industria possibile per acostarsi il più che si può a quello punto disegnato.




LA FINE DI CAGLIOSTRO

studiata ne’ documenti lucchesi.


Giuseppe Balsamo, celebre sotto il nome di Cagliostro, aspetta ancora un biografo che, con l’aiuto de’ documenti, ci mostri veramente chi fu e che cosa fece. Al futuro storico del Balsamo appresto materiali, fino a qui ignoti, riguardanti il suo ultimo soggiorno a Roma, il suo arresto, il suo processo, la sua condanna, la sua morte. Son notizie spigolate dal carteggio di mons. Lorenzo Prospero Bottini, che poi da Pio VII venne creato cardinale e mori l’11 agosto del 1818. Nel 1784 era succeduto a Domenico Paoli nell’ufficio di Agente della Repubblica di Lucca presso la Corte pontificia e ad ogni corso di posta, come gliene correva l’obbligo, informava il proprio Governo di ogni più minuta particolarità che avvenisse in Roma.

Il 6 giugno dell’89 il Bottini parla per la prima volta del celebre avventuriere. “Da Trento, dove ha lungamente soggiornato„, (cosi scrive), “ed in ultimo da Torino, è qua giunto il famoso conte Cagliostro, colla moglie, romana, anzi trasteverina. Da Venezia gli è stato ingiunto di partire, ed