Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
180 | rassegna bibliografica |
Quanto ai criteri seguiti nella edizione, e ai manoscritti adoperati, e alle relazioni che questi presentano tra loro e con altre opero conosciute o supposte, abbiamo ampie notizie e diffuse discussioni nella Prefazione di questo volume, e più ancora nell’altra opera che abbiamo preso in considerazione, la quale benché tratti specialmente dei Manoscritti e delle fonti della Cronaca del diacono Giovanni, devo pure occuparsi di tutte le questioni attinenti alle altre cronache veneziane più antiche, in virtù dei rapporti strettissimi onde queste sono legate a quell’interessante monumento della storia medievale.
Perciò, riassumendo le conclusioni del M., terremo conto dell’uno e dell’altro lavoro contemporaneamente; e cominceremo dalla Cronica de singulis patri archis nove Aquileie, che nell’edizione e nella cronologia occupa il primo posto.
La Cronica de singulis patriarchis nove Aquileie, composta da un anonimo a Grado dietro la scorta dei documenti dell’archivio di quella chiesa metropolitana, si legge nei codice membranaceo in foglio piccolo della biblioteca Barberini di Roma segnato XI, 145 già 247; esso è del secolo XIII, ma non presenta l’opera nella sua forma originale. Perciò il M. corresse in molti luoghi la testimonianza di questo manoscritto con quella di un altro più corretto e più antico, cioè l’Urbinate-Vaticano 440, il quale contiene il Chronicon Grandense, dove è compresa una parte della nostra Cronica. Questa ebbe già due edizioni, la prima incompleta a cura del Pertz1 e la seconda per opera del Waitz2. Il M. ricorda sempre la loro lezione là dove interpreta diversamente; e nella seconda nota difende con buoni argomenti l’autenticità degli atti del sinodo di Grado tenuto dal patriarca Elia il 3 novembre 5793.
Il Cronicon Gradense in questi ultimi anni fu oggetto di studi pazienti e di vari giudizi, sia rispetto alle sue fonti ed alla sua composizione, sia rispetto al suo autore.
L’edizione che ne dà il M. è la terza, perchè fu già pubblicato molto imperfettamente e sulla testimonianza di un solo codice dal
- ↑ Mon. Germ. hist. Script. VIII, 45-47.
- ↑ Mon. Germ. hist. Script. Langob. et Ital. pp. 393 sgg.
- ↑ Come avverte il M., questi atti ci sono stati trasmessi da due scritture del sec. XIV, cioè dalla cronaca del Dandolo (Rer It. Script. cod. Marciano Latino catal. Zanetti 400) e dal primo volume dei Pacta (Arch. di Stato a Venezia, I e 54 A).