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404 | aneddoti e varietà |
Ed esprimeva ugualmente sentimenti favorevoli all’Austria, sebbene non con tanto calore, l’autore del Gioco dell’Ombre. Vi si fingono impegnati il Papa, l’Imperatore, il Re di Francia, il Duca di Savoia, ecc. Ognuno di questi personaggi dice due versi, bruttissimi, quasi a spiegazione del giuoco che intende fare. Così, Luigi XIV esclama:
D’entrar con la spadiglia ho già proposto, |
e Savoia
Due Re io tengo in mano, e in spade ho l’Asso; |
e per ultimo il Principe Eugenio:
De’ Basti ho lo sluccetto; entro ancor io, |
Accanto a queste composizioni, che mostrano chiaramente di non avere alcuna pretesa letteraria, se ne trovano altre che mostrerebbero tendenze opposte. - V’è una lunga sfilata di terzine, ribelli alle regole metriche, in cui Mantova pentita supplica l’Imperatore per il perdono. Alla fine di ogni terzina stanno una o due parole del Pater noster.
Ravveduta, Signor, del grave errore |
E la preghiera termina, com’era naturale, con l’amen:
Fa, Signor, che non sian gettate al vento |
Più solenne ancora, più tendenzioso, vuol essere il seguente sonetto, a base di bisticcio:
Venezia neutrale.
Dimmi chi sei? Sei pace, o pur sei Guerra? |