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la loggia di or' san michele 71

na»; e di questi laudesi si formò, come veniamo informati dai Capitoli di essa, «la Compagnia de la decta Donna nostra di San Michele in Orto ne li anni del nostro Singnore Gesù Cristo 1291 del mese d’Agosto, il dì del beato messer sancto Lorenzo martire»1. Fondata la Compagnia nel 1291, subito l’anno dopo la Madonna cominciò a far miracoli e ad attirar gente; «crebbe tanto la fama di detti miracoli e meriti di nostra Donna, che di tutta Toscana vi venia la gente in peregrinaggio per le feste di sancta Maria». E con la fama crescevano le entrate della Compagnia, inmodochè già nel 1294, tre anni dopo la fondazione, i suoi mezzi permettevano di impiegare «6 capitani, 3 camarlinghi, 1 notaio, 12 consiglieri, 4 ammonitori, 4 insegnatori di laude, 3 sagrestani, e due che steano a ricevere l’offerta de l’Oratorio de la decta Nostra Donna» - cioè tutt’insieme: 35 persone2. Questo, senza dubbio, non fu il più piccolo dei miracoli, che l’immagine seppe operare!

È ben naturale che, essendo la loggia, come dev’essere per un mercato, da tutte le parti aperta, si prendessero tutte le precauzioni possibili per assicurare il prezioso palladio, e forse interesserà di sentire alcune delle molte prescrizioni compilate nei Capitoli della Compagnia nel 1294 e 1297, i quali nel loro testo sono presso a poco conformi. Ivi leggiamo: «La immagine della Donna si debba tener «coperta con velo o vero con veli sottili e gentili di seta; e fatta la predica sotto la loggia, si debbia scoprire e mostrare le domeniche e le feste, le quali piacerà a’ rectori e capitani, con due torchi accesi. E quando venissono forestieri che la volessono vedere, debbasi scoprire e spazare di licentia del proposto o d’alcuno de’capitani, e poco tener scoperta per volta, e poi ricoprire»3.

L’espressione «spazare» si deve riferire alla pittura stessa e non può dir altro che spolverare, perchè la polvere

  1. G. Villani. Op. cit., t. IL p, 362.
  2. Capitoli ecc. del 1294.
  3. Capitoli ecc. del 1333, cap. XXX.