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Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/293

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Versi 287

    Passar secoli; genti,
Che fur, chiude l’avello;
Giù dai merli cadenti
28Guarda muto il castello;
    E nella valle ancora,
Terribile visione,
Di mezzanotte all’ora
32Riappar l’atra tenzone.



Die Grenadiere....


    Da Russia di ritorno,
Ov’eran prigionieri,
Due granatieri un giorno
4Tristi volgean pensieri.
    Terribil delusione!
Francia conquisa, rotto
L’esercito, prigione
8L’imperator condotto.
    Al pianto, al duol li serba
La nuova allora udita.
Esclama l’un: «Più acerba
12Brucia la mia ferita».
    E l’altro: «Or non più conto:
Anch’io morir vorrei;
Ma figli e moglie in pianto,
16Sperduti, lascierei».
    — Che moglie o figli mai!
Più dei figliuoli il core
Stringe ben altro ormai!
20Prigion l’imperatore!
    — Prometti e giura a Dio,
Se muoio, porterai
In Francia il corpo mio,
24Là mi seppellirai.