Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/334

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le corna. Dico che il taccagno sfodera prima le sue tazze, i suoi anelli, le sue collane e i suoi danari; e poi lusuriosamente soia le turbe degli erranti compariti a la mostra. Egli si sganghera ne le risa, quando questo e quello, dandogli una occhiatina, si spicca due sospiretti dal core, dicendo fra se stesso: — Chi sa? e perché no? — Alcun altro stende la mano de la volontá, e, presa gioia o catena con la fantasia, se la pone in dito e al collo; altri dá una maneggiata ai boccali e ai bacini, intitolandogli a la pompa de la sua credenza; chi fa disegno nei ducati, chi ne le possessioni, alcun altro ne le case; e in cotali fernctichi vedi gli sciami de le persone, calpestandosi e soffogandosi ne la calca del mettere i bolettini, trovando i piú ladri, i piú traditori, i piú sciocchi, i piú insalati, i piú sporchi e i piú diabolici detti del mondo. Si tolgon de le parole dei salmi, dei vangeli, de la pistola, del calendario, dei mezzi versi e degli interi : ci si scrive fino al malanno che Iddio vi dia. Ma son galantarie cotali trovati, a chi può gettar via gli scudi. La crudeltá è dei poverini, che se nc imbriacano. Non so chi si cavò il letto di sotto, vendendolo, per averci due polizze. Una vedova dice a un pretazzuolo ristretto nei legami d’una sua gabanella: — Togliete questa corona, e ditemi le messe di san Gregorio per quella benedetta anima. — Messe, ah? — risponde il sere — Non sará troppo; ché ne incacarò le candele rotte. — E, dando due spasseggiatine per la chiesa sul passo di canonico, chiari la buona donna clic tre lire, che egli avea nel lotto, lo tenevano in su le sue. Un villano, imbattutosi a vederne uno, e inteso che sei marcelli potevano guadagnarlo, venduto il tabarro e messoci una voce, parendogli averlo avuto, non averia tòcco la zappa, che tenne in man Cristo, trasformato in ortolano. Un che era stato con meco assai tempo, insuperbito per lo assegnamento di tre bollette che teneva in cotal pratica, vedendomi rinegare per non avere un bezzo, disse: — Non vi disperate, padrone, ché non son per mancarvi. — Quante mussare ci gittano via il salario? quante concubine gli avanzi fatti nel menar de le calcole? quanti famigli impegnano le calze dal di de le feste per ciò? Ma sarebbe