Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/11

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abruscia le potè di coloro che mi aborriscono, non per i fregi che il giusto de la mia penna gli ha fatto in su la faccia del nome (perché eglino, che non ebber mai titolo di lode, sanno bene ch’io gli ho debitamente vituperati), ma per avere introdotto il leggere le cose di Cristo lá dove il temerario de la ipocresia, che gli essalta, non è atto a introdurle. Egli è chiaro che saria poco lo inginocchiarsi ai piè di quei vasi di elezzione, assunti in grado per avere la simulazione nel volto, la menzogna ne la lingua e la fraude nel core, se pur una carta dei volumi, che Iddio mi spira a comporre, uscisse fuora segnata con la degnitá de quegli arroganti, che, invece di amare i buoni, perseguitano chi non gli odia. Onde ho piú paura ne lo scrivere le istorie sacre che non ho avuto piacere nel cantare i lor vizi, conciosiaché con l’uno stile gli feci noti e con l’altro gli faccio infami. Ma spero, se le stelle non ci rubano lo effetto de le promissioni loro, che Roma, non piú rifugio de le genti, non piú madre de le virtuti, non piú patria de le generositá, non piú capo del mondo, non piú albergo dei santi e non piú seggio di Cristo, ritornará, noi vivendo, e seggio di Cristo e albergo dei santi e capo del mondo e patria de le generositá e madre de le virtú e rifugio de le genti. Per la qual cosa i giusti essulteranno ne la felicitá di cotal giorno; e io, correndo a la corte, che or fuggo, nel concilio degli amici veri alimenta rò il mio animo con la dolcezza de la conversazione del chiaro Aldovrandini, del buon Nardi, del giusto Giannotti, de l’ottimo Poscia e del perfetto Bocci. E, mentre Lodovico, Simone, Donato. Iacopo e Salvestro, uomini di integra fede, di singular valore, di prestante senno, de illustre grido e di cristiana pietade, non isdegnando il mio comerzio, mi accettaranno nel collegio loro, fornirò di rallegrarmi ne la conoscenza del gentile Nicolò Ardinghelli, conditor dei costumi, spirito del sermone, modestia de la gioventú e osservanza de la religione.

Di Vinezia, il 27 di novembre 1540.