Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/287

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da Spuliti, e pur oggi sono in questa villa giunto: perché adimandate voi questo? — Dixe dono Angustino: — Io ve ne adiniando a bon fine; e bon sera per voi, se a mio senno vorete fare, perché guadagnarete piú in una matina che non farete in duo mesi. — Le quale parole piacendo summamente a Macario, respKJse: — Io sono contento far quanto volete, perché altro che guadagnare io cerco. — Ben — dixe dono Angustino; — l’è bisogno Elogiate qui meco fine a domenica proxima, ché minor tempo essere non puote: né voglio altro da voi, se non che, quando predicarò al mio populo, confirmate tutto quello ch’io dirò, e, .se adimandato fosti, faciati el simigliante. — E, narratoli circa ciò quanto far voleva, rise tanto Macario, che quasi non fu per scoppiare, parendoli ogni ora uno anno trovarse a la festa, si per il piacere, come ancora per il futuro guadagno, che poco esser non existimava, secondo el pensiero suo. Ora, approximandose a la domenica, dono Angustino cominciò il venere a vespero, e cossi seguendo tutto il sabbato, che non fece mai altro che sonare a festa le campanelle de la chiesia; di che maravigliandose el suo populo e domandandoli che significare voleva el festevole suono, respondeva:—Venite, picoli e grandi, domenica a la messa, e si el .sapreti; dove Tanime vostre fiano cibate de grandissima e spirituale consolazione, se devoti sareti, per uno sanctissimo uomo in abito de religioso, che è quivi capitato, che viene de la Terrasancta de lerosolima. — Or, venuta la disiata domenica, e la chiesia piena de omini e de donne, piccoli e grandi, desiderosi intendere la venuta del sancto uomo, dono Augu.stino, decta la messa, se voltò al populo e apogiòse a l’altare, e, facendose el segno de la croce, dixe:— Dilectissími mei in CrLsto, l’è stato, credo, voluntate de lo eterno Dio che uno sancto uomo sia quivi capitato, il quale per amore de Dio in nome de li poveri de misser san Buono va elemosinando. Epso, l>er quanto intenda da lui, mostra essere stato in la Terrasancta de lerosolima e in molte altre parte del mondo, dove ha veduto infinite reliquie sacre, e fra le altre, capitando in Oga Magoga, citá maumetana dominata dal gran re Ocael, trovò in una picola chiesia, governata da uno sancto sacerdote greco, nominato