Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/362

Da Wikisource.

vendecte contro loro. Ma io non posso credere tal cosa, né per alcun modo me la voglio persuadere. — Io allora: — Gabriele, me persuadeva che, essendo vui in l’etá che séte e scripio libri ch’aveti, dovresti per pratica e per teorica avere inteso e liquidamente cognosciuto che le stelle disponeno e governono cum loro influenzie questa nostra vita activa interamente. E, se non russe che pur la materia è in sé diffusa e forsi non molto militante ne la vostra catolica fede, io ve farebbe ocultamente cognoscere che quello c’ho decto è il vero. Ma pur a vostra scienzia n’exprimerò qualche particella. Donde credete voi, Gabriele, che nasca che, avendo avuto mio padre cinque figlioli maschi, siamo stati diversi e vari l’uno dall’altro, non dico tanto in l’effigie, ne la proporzione di membri e ne la forma (ne le quale cose, come vogliono pur li astronomici, ce potevamo assimigliare, come forse l’uno cum l’altro in qualche parte siamo), ma ne la professione, ne li costumi, ne le infirmitá, ne la vita e ne la morte? Voi vedesti el conte Francesco Sforza da Cutignola, felicissimo signore e capitanio d’armati de quanti in Italia a recordo d’alcuno se trovasse; e Alexandro Sforza, suo fratello, forsi de non minor virtude e prudenzia de lui: questo de l’arte militare peritissimo quanto forsi colui, non aver mai potuto drizzare li trofei de le sue vittorie; lui averne drizzati tanti, che ebbe ardir d’equipararle cum quelli de lulio Cesare, perpetuo dictatore. Però Ptolomeo, precipuo astronomo, prudentissimamente scripse. € Facciano allegreza coloro che nascono felicemente». Io ho visto, Gabriele mio, in questa nostra citá multi omini, de umili condizione nati e quasi ignoti a tutta la patria, essere in pochi giorni saliti al piú alto segio che noi abiamo; e cusi molti, de sangue, de amici e de stato, trabucare al basso e vivere in stato misero e mendico. E donde credete voi, che séte stato tanti anni a Roma e visto tanti miracoli, in quella, d’uomini bassi salire in alto, che causino tali effecti? Credete voi che causino da loro? Noi crediate; perché, se cosi fusse, vedresti omini solamente de vertú predili e fecundi essere de dignitá decorati, e non famigli de stalla, né barri, biastematori, ruffiani o ladri, né alcuno de nefanda ed execrabile