Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/384

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APPENDICE SECONDA

LIRICHE APOCRIFE

I

CANZONI

I. — [Trissino]. Parlerá della sua donna perché Amore glielo comanda |||
   » 287
II. — [Amanio?]. Perchè, Dio, l’Italia è cosí abbandonata? Perchè tante sciagure su di lei per opera di quegli stessi che al suo benessere e a Roma dovrebbero pensare? |||
   » 289
III. — Nessun pastore fu mai piú felice di lui che si culla dolcemente nell’amore della sua Ginevra |||
   » 292
IV. — Parte la sua Ginevra; come resistere a tanto dolore? come vivere senza di lei? |||
   » 295
V. — [Molza]. Per voi ora vedo che «senza Amor non è cosa perfetta» |||
   » 298
VI. — [Amanio]. In morte del figlio Ippolito |||
   » 300

II

SONETTI

I. — [G. Muzzarelli]. Le * saette di che Amor m’ha morto» sono |||
   » 303
II. — [G. Muzzarelli], Alla mano |||
   » 304
III. — [Bembo], Apparizione della sua donna |||
   » 304
IV. — [Amanio]. Riso di bella donna |||
   » 305
V. — [Bembo], Sono questi gli occhi che |||
   » 305
VI. — Al Sonno perchè dia un po’ di requie al suo cuore addolorato |||
   » 306
VII. — Invano cerca il suo Sole! |||
   » 306
Vili. — [Gan. Porrino]. Ben degna di essere onorata è la mia donna, se |||
   » 307

III

STANZE

I. — Loda le chiome, la fronte, le ciglia, gli occhi, il naso, le guance, la bocca, le labbra, i denti, il mento, le orecchie, il collo della sua donna |||
   » 309