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canto terzodecimo 285


68
     De l’alta stirpe d’Aragone antica
non tacerò la splendida regina,
di cui né saggia sí, né sí pudica
veggio istoria lodar greca o latina,
né a cui Fortuna piú si mostri amica:
poi che sará da la Bontá divina
elletta madre a parturir la bella
progenie, Alfonso, Ippolito e Isabella.

69
     Costei sará la saggia Leonora,
che nel tuo felice arbore s’inesta.
Che ti dirò de la seconda nuora,
succeditrice prossima di questa?
Lucrezia Borgia, di cui d’ora in ora
la beltá, la virtú, la fama onesta
e la fortuna crescerá, non meno
che giovin pianta in morbido terreno.

70
     Qual lo stagno all’argento, il rame all’oro,
il campestre papavere alla rosa,
pallido salce al sempre verde alloro,
dipinto vetro a gemma preziosa;
tal a costei, ch’ancor non nata onoro,
sará ciascuna insino a qui famosa
di singular beltá, di gran prudenzia,
e d’ogni altra lodevole eccellenzia.

71
     E sopra tutti gli altri incliti pregi
che le saranno e a viva e a morta dati,
si loderá che di costumi regi
Ercole e gli altri figli avrá dotati,
e dato gran principio ai ricchi fregi
di che poi s’orneranno in toga e armati;
perché l’odor non se ne va sí in fretta,
ch’in nuovo vaso, o buono o rio, si metta.