Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/293

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canto terzodecimo 287


76
     Come la donna in tal periglio vede
colui che di Ruggiero ha tutti i segni,
subito cangia in sospizion la fede,
subito oblia tutti i suoi bei disegni.
Che sia in odio a Melissa Ruggier crede,
per nuova ingiuria e non intesi sdegni,
e cerchi far con disusata trama
che sia morto da lei che cosí l’ama.

77
     Seco dicea: — Non è Ruggier costui,
che col cor sempre, et or con gli occhi veggio?
e s’or non veggio e non conosco lui,
che mai veder o mai conoscer deggio?
perché voglio io de la credenza altrui
che la veduta mia giudichi peggio?
che senza gli occhi ancor, sol per se stesso
può il cor sentir se gli è lontano o appresso. —

78
     Mentre che cosí pensa, ode la voce
che le par di Ruggier, chieder soccorso;
e vede quello a un tempo, che veloce
sprona il cavallo e gli ralenta il morso,
e l’un nemico e l’altro suo feroce,
che lo segue e lo caccia a tutto corso.
Di lor seguir la donna non rimase,
che si condusse all’incantate case.

79
     De le quai non piú tosto entrò le porte,
che fu sommersa nel commune errore.
Lo cercò tutto per vie dritte e torte
invan di su e di giú, dentro e di fuore;
né cessa notte o dí, tanto era forte
l’incanto: e fatto avea l’incantatore,
che Ruggier vede sempre, e gli favella,
né Ruggier lei, né lui riconosce ella.