Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/66

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60 canto


72
     La sua statura, acciò tu lo conosca,
non è sei palmi; et ha il capo ricciuto;
le chiome ha nere, et ha la pelle fosca;
pallido il viso, oltre il dover barbuto;
gli occhi gonfiati e guardatura losca;
schiacciato il naso, e ne le ciglia irsuto;
l’abito, acciò ch’io lo dipinga intero,
è stretto e corto, e sembra di corriero.

73
     Con esso lui t’accaderá soggetto
di ragionar di quelli incanti strani:
mostra d’aver, come tu avra’ in effetto,
disio che ’l mago sia teco alle mani;
ma non monstrar che ti sia stato detto
di quel suo annel che fa gl’incanti vani.
Egli t’offerirá mostrar la via
fin alla ròcca, e farti compagnia.

74
     Tu gli va dietro: e come t’avicini
a quella ròcca sí ch’ella si scopra,
dágli la morte; né pietá t’inchini
che tu non metta il mio consiglio in opra.
Né far ch’egli il pensier tuo s’indovini,
e ch’abbia tempo che l’annel lo copra;
perché ti spariria dagli occhi, tosto
ch’in bocca il sacro annel s’avesse posto. —

75
     Cosí parlando, giunsero sul mare,
dove presso a Bordea mette Garonna.
Quivi, non senza alquanto lagrimare,
si dipartí l’una da l’altra donna.
La figliuola d’Amon, che per slegare
di prigione il suo amante non assonna,
caminò tanto, che venne una sera
ad uno albergo, ove Brunel prim’era.