Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/175

Da Wikisource.

ventesimosecondo 169


4
     Fra due montagne entrò in un stretto calle
onde uscia il grido, e non fu molto inante,
che giunse dove in una chiusa valle
si vide un cavallier morto davante.
Chi sia dirò; ma prima dar le spalle
a Francia voglio, e girmene in Levante,
tanto ch’io trovi Astolfo paladino,
che per Ponente avea preso il camino.

5
     Io lo lasciai ne la cittá crudele,
onde col suon del formidabil corno
avea cacciato il populo infedele,
e gran periglio toltosi d’intorno,
et a’ compagni fatto alzar le vele,
e dal lito fuggir con grave scorno.
Or seguendo di lui, dico che prese
la via d’Armenia, e uscí di quel paese.

6
     E dopo alquanti giorni in Natalia
trovossi, e inverso Bursia il camin tenne;
onde, continuando la sua via
di qua dal mare, in Tracia se ne venne.
Lungo il Danubio andò per l’Ungaria;
e come avesse il suo destrier le penne,
i Moravi e i Boemi passò in meno
di venti giorni e la Franconia e il Reno.

7
     Per la selva d’Ardenna in Aquisgrana
giunse e in Barbante, e in Fiandra al fin s’imbarca.
L’aura che soffia verso tramontana,
la vela in guisa in su la prora carca,
ch’a mezzo giorno Astolfo non lontana
vede Inghilterra, ove nel lito varca.
Salta a cavallo, e in tal modo lo punge,
ch’a Londra quella sera ancora giunge.