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Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/248

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242 canto


72
     che ti farò veder cosa che debbe
ben volentier veder chi ha moglie a lato. —
Rinaldo, sí perché posar vorrebbe,
ormai di correr tanto affaticato;
sí perché di vedere e d’udire ebbe
sempre aventure un desiderio innato;
accettò l’offerir del cavalliero,
e dietro gli pigliò nuovo sentiero.

73
     Un tratto d’arco fuor di strada usciro,
e inanzi un gran palazzo si trovaro,
onde scudieri in gran frotta veniro
con torchi accesi, e fêro intorno chiaro.
Entrò Rinaldo, e voltò gli occhi in giro,
e vide loco il qual si vede raro,
di gran fabrica e bella e bene intesa;
né a privato uom convenia tanta spesa.

74
     Di serpentin, di porfido le dure
pietre fan de la porta il ricco vòlto.
Quel che chiude è di bronzo, con figure
che sembrano spirar, muovere il volto.
Sotto un arco poi s’entra, ove misture
di bel musaico ingannan l’occhio molto.
Quindi si va in un quadro ch’ogni faccia
de le sue loggie ha lunga cento braccia.

75
     La sua porta ha per sé ciascuna loggia,
e tra la porta e sé ciascuna ha un arco:
d’ampiezza pari son, ma varia foggia
fe’ d’ornamenti il mastro lor non parco.
Da ciascuno arco s’entra, ove si poggia
sí facil, ch’un somier vi può gir carco.
Un altro arco di su trova ogni scala;
e s’entra per ogni arco in una sala.