Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/159

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 [4]
l’ha cercata p Fracia hor s’ apparecchia
     Per Italia cercarla e per Lamagna
     Per la nuoua Cartiglia, e p la vecchia,
     E poi paſſare in Lybia il mar di Spagna
     Mentre penſa coſi (ente all’orecchia
     Vna voce venir che par che piagna,
     Si ſpinge inanzi e fopra vn gra deſtriero
     Trottar ſi vede inanzi vn caualliero.

 [5]
Che porta í braccio, e ſu l’arcion datiate
     Per ſorza vna meſtiffima Donzella:
     Piange ella e ſi dibatte e fa ſembiante
     Di gran dolore, & in ſoccorſo appella,
     Il valoroſo principe d’Anglante,
     Che come mira alla giouane bella
     Gli par colei, per cui la notte e il giorno,
     Cercato Fracia hauea détro e d’intorno.

 [6]
Non dico ch’ella foſſe: ma parea
     Angelica gètil ch’egli tant’ama:
     Egli che la ſua donna e la ſua dea
     Vede portar ſi addolorata e grama:
     Spinto da l’ira e da la ſuria rea
     Co voce horrèda il cauallier richiama:
     Richiama il caualliero e gli minaccia
     E Brigliadoro a tutta briglia caccia.

 [7]
Non reſta quel fellon ne gli riſponde
     All’alta preda al gran guadagno intento
     E ſi ratto ne va per quelle ſronde
     Che faria tardo a ſeguitarlo il vento
     L’un ſugge e l’altro caccia, e le profonde
     Selue s’odon ſonar d’alto lamento,
     Corrèdo vſciro i u grá prato e qllo,
     Hauea nel mezzo u gráde e ricco hoſtello.

 [8]
Di vari marmi con ſuttil lauoro
     Edificato era il palazzo altiero,
     Corſe dentro alla porta merla d’oro
     Co la Donzella in braccio il caualliero.
     Dopo non molto giunſe Brigliadoro
     Che porta Orlando diſdegnoſo e fiero:
     Orlando come e dentro gliocchi gira
     Ne piú il guerrier ne la Donzella mira.

 [9]
Subito ſmonta e ſulminando parta
     Doue piú dentro il bel tetto s’alloggia
     Corre di qua, corre di la, ne laſſa
     Ch no vegga ogni camera ogni loggia,
     Poi che i ſegreti d’ogni ſtanza baſſa
     Ha cerco in van: ſu per le ſcale poggia:
     E no men pde ancho a cercar di fopra,
     Che perderti di ſotto il tempo e l’opra,

 [10]
D’oro e di ſeta i letti ornati vede
     Nulla de muri appar ne de pareti:
     Che qlle e il ſuolo oue ſi mette il piede
     Som da cortine aſcoſe e da tapeti:
     Di ſu di giú va il Cote Orlando e riede,
     Ne p queſto può far gli occhi mai lieti,
     Che riueggiano Angelica o quel ladro,
     Che n’ ha portato il bel viſo leggiadro.

 [11]
E mètre hor qnci hor qndi i vao il parto
     Mouea pien di trauaglio e di penſieri,
     Ferau, Brandimarte, e il Re Gradaſſo
     Re Sacripante, & altri cauallieri
     Vi ritrouo, ch’andauano alto e bado
     Ne men facean di lui vani ſentieri:
     E ſi ramaricauan del maluagio.
     Inuilibil Signor di quel palagio.