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Il rimembrare Almonte, coli acceſe
l’eſercito African, che ſuggia prima,
Che le braccia e le mani in ſue difeſe
Meglio che riuoltar le ſpalle eſtima,
Guglielmo da Burnich’ era vno Ingleſe
Maggior di tutti, e Dardinello il cima
E lo pareggia a glialtri, e apreſſo taglia
Il capo ad Aramon di Cornouaglia.
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Morto cadea queſto Aramone aualle
E v’accorfe il ſratel per dargli aiuto,
Ma Dardinel l’aperfe per le ſpalle
Fin giú doue lo ſtomaco e ſorcuto:
Poi ſoro il ventre a Bogio da Vergalle
E lo mando del debito aſſoluto
Hauea promeſſo alla moglier: ſra fei
Mefi (viuendo) di tornare a lei.
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Vide non lungi Dardinel gagliardo
Venir Lurcanio e’ hauea in terra meſſo
Dorchin paſſato ne la gola, e Gardo
Per mezo il capo e in fin’ ai denti feſſo,
E ch’Alteo ſuggir volſe, ma ſu tardo
Altheo, ch’amo cgto il ſuo core iſteffo
Che dietro alla collottola gli miſe
Il ſier Lurcanio vn colpo che l’ucciſe.
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Piglia vna lancia e va per far vendetta
Dicendo al ſuo Machon, s’udir lo puote
Che ſé morto Lurcanio in terra getta
Ne la Moſchea ne porrá l’arme vote,
Poi trauerſando la campagna in fretta
Con tanta ſorza il ſianco gli percuote
Che tutto il paſſa fin’ all’altra banda
Et a i ſuoi che lo ſpoglino comanda.
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Non e da domandarmi ſé dolere
Se ne doueſſe Ariodante il ſrate,
Se deſiaſſe di ſua man potere
Por Dardinel ſra l’anime dannate,
Ma noi laſcian le genti adito hauere
Non men de le’nfedel le battezate,
Vorria pur vendicarli, e con la ſpada
Di qua di la ſpianando va la ſtrada.
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Vrta, apre, caccia, atterra, taglia, e fende
Qualunqj lo’mpediſce, o gli contraſta,
E Dardinel che quel diſire intende
A volerlo fatiar giá non fouraſta,
Ma la gran moltitudine contende
Con qſto achora, e i ſuoi diſegni guaſta
Se Mori vecide l’un, l’altro nò maco
Gli feotti vecide e il capo íglefe e’l ſranco
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Fortuna ſempre mai la via lor tolſe
Che p tutto quel di nò s’accozzaro:
A piú famoſa man ſerbar l’un volſe
Che P huomo il ſuo deſtin ſugge di raro
Ecco Rinaldo a queſta ſtrada volſe
Perch’alia vita d’un non ſia riparo,
Ecco Rinaldo vien, Fortuna il guida
Per dargli honor ch Dardinellovccida.
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Ma ſia per queſta volta detto assai
De i glorioſi fatti di Ponete,
Tèpo e ch’io torni oue Griphon laſciai
Che tutto d’ira e di diſdegno ardente,
Facea con piú timor c’haueſſe mai
Tumultuar la ſbigottita gente
Re Noradino a ql rumor corſo era
Con piú di mille armati in vna ſchiera.