Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/264

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 [3]
Cercando giá nel piú intricato calle
     Il Giouine inſelice di ſaluarſi,
     Ma il graue peſo e’ hauea ſu le ſpalle
     Gli facea vſcir tutti i partiti ſcarfi,
     Non conoſce il paeſe e la via falle
     E torna ſra le ſpine a inuilupparſi:
     Lungi da lui tratto al ſicuro s’ era
     l’altro e’ hauea la ſpalla piú leggiera.

 [4]
Cloridan s’ e ridutto oue non ſente
     Di chi ſegue lo ſtrepito e il rumore:
     Ma quando da Medor ſi vede abſente
     Gli pare hauer laſciato adietro il core,
     Deh come ſui (dicea) ſi negligente:
     Deh come ſui ſi di me ſteffo ſuore:
     Che ſenza te Medor qui mi ritraffi
     Ne ſappia quando o doue io ti laſciaffi.

 [5]
Coſi dicendo, ne la torta via
     De l’intricata ſelua ſi ricaccia:
     Et onde era venuto, ſi rauuia
     E torna di ſua morte in ſu la traccia:
     Ode i caualli e i gridi tuttauia
     E la nimica voce che minaccia,
     All’ultimo ode il ſuo Medoro, e vede
     Che tra molti a cauallo e ſolo a piede.

 [6]
Cèto a cauallo e gli ſon tutti intorno
     Zerbin comanda, e grida che ſia preſo,
     l’inſelice s’ aggira com’un torno
     E tgto può ſi tie da lor difeſo,
     Hor dietro qrcia, hor olmo, hor faggio hor orno
     Ne ſi difeoſta mai dal caro peſo:
     l’ha ripoſato al ſin ſu l’herba, qn
     Regger noi puote, e gli va ítorno errando

 [7]
Come Orſa che l’alpeſtre cacciatore
     Ne la pietroſa tana aſſalita habbia,
     Sta fopra i ſigli con incerto core
     E ſreme in ſuono di pietá e di rabbia:
     Ira la’nuita e naturai furore
     A ſpiegar l’ugne e aifanguíar le labbia:
     Amor la’nteneriſce e la ritira
     A riguardare a i ſigli in mezo l’ira.

 [8]
Cloridan che non fa come l’aiuti
     E ch’effer vuole a morir ſeco anchora,
     Ma nò ch’in morte prima il viuer muti
     Che via no truoui, oue piú d’ un ne mora
     Mette ſu l’arco vn de ſuoi ſtrali acuti
     E naſcoſo con quel ſi ben lauora
     Che ſora ad vno Scotto le ceruella
     E ſenza vita il fa cader di fella.

 [9]
Volgonſi tutti glialtri a quella banda
     Ond’ era vſcito il calamo homicida,
     Intanto vn’ altro il Saracin ne manda
     Perche’l fecódo a lato al primo vecida,
     Ch mètre in fretta a qſto e a ql domada
     Chi tirato habbia l’arco: e ſorte grida
     Lo ſtrale arriua e gli paſſa la gola
     E gli taglia pel mezo la parola.

 [10]
Hor Zerbin ch’era il capitano loro
     Non potè a queſto hauer piú patienza,
     Con ira e con furor venne a Medoro
     Dicendo ne farai tu penitenza,
     Steſe la mano in quella chioma d’ Oro
     E ſtraſcinollo a ſé con violenza,
     Ma come gliocchi a ql bel volto mi ſé
     Gli ne venne pietade, e non l’uccife.