Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/275

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 [91]
De la corteſe oſſerta ti ringratio
     Ma ripoſare anchor non mi biſogna,
     E ci auanza del giorno tato ſpatio
     Ch’a porlo tutto in otio e purvergogna,
     Riſpoſe il cauallier, fufs’ io ſi ſatio
     D’ognaltra coſa che’l mio core agogna
     Come t’ ho in qſto da fatiar, ma vedi
     Che no ti máchi il di piú che non credi.

 [92]
Coſi diſſe egli, e ſé portare in fretta
     Due groſſe lance: anzi due graui atène:
     Et a Marphiſa dar ne ſé l’eletta
     Tolſe l’altra per ſé, ch’indietro venne,
     Giá ſono in punto, & altro non s’ aſpetta
     Ch’un alto ſuon ch lor la gioſtra accéne
     Ecco la terra, e l’aria e il mar rimbòba
     Nel mouer loro al primo ſuon di tròba.

 [93]
Trar ſiato, bocca aprir, o battere occhi
     Non ſi vedea de riguardanti alcuno,
     Tanto a mirare a chi la palma tocchi
     Dei duo campioni, intento era ciaſcuno,
     Marphiſa accio che de l’ardo trabocchi
     Si che mai nò ſi leui il Guerrier bruno
     Drizza la lacia, e ilGuerrier bruno ſorte
     Studia nò me, di por Marphiſa a morte.

 [94]
Le lande ambe di ſecco e ſuttil falce
     Non di cerro ſembrar graſſo & acerbo,
     Coſi n’andaro in tronchi fin’ al calce,
     E l’incontro a i deſtrier ſu ſi ſuperbo
     Che parimente parue da una falce
     De le gambe eſſer lor troco ogni nerbo,
     Cadero ambi vgualmete, ma i campioni
     Fur preſti a disbrigarti da gli arcioni.

 [95]
A mille cauallieri alla ſua vita
     Al primo incontro hauea la fella tolta
     Marphiſa, & ella mai non n’era vſcita
     E n’ufei (come vdite) a queſta volta,
     Del caſo ſtrano nò pur ſbigottita
     Ma quaſi ſu per rimanerne ſtolta,
     Parue ancho ſtrano al cauallier dal nero
     Che non ſolea cader giá di leggiero.

 [96]
Tocca hauean nel cader la terra a pena
     Che ſuro in piedi, e rinouar l’aſſalto,
     Tagli e punte a furor quiui ſi mena
     Quiui ripara hor ſcudo hor lama hor fallo,
     Vada la botta vota, o vada piena
     L’aria ne ſtride, e ne riſuona in alto.
     Quelli elmi, qlli vſberghi, quelli feudi
     Moſtrar ch’erano ſaldi piú ch’incudi.

 [97]
Se de l’aſpra Dòzella il braccio e graue
     Ne quel del Cauallier nimico e lieue,
     Bé la miſura vgual I’ un da l’altro haue
     Quanto apunto l’un da tanto riceue,
     Chi voi due ſiere audaci anime braue
     Cercar, piú la di queſte due non deue,
     Ne cercar piú deſtrezza ne piú poſſa
     Ch n’han tra lor <J}to piú hauer ſi poſſa.

 [98]
Le done che gran pezzo mirato hanno
     Continuar tante percoſſe horrende,
     E che ne i cauallier ſegno d’affanno
     E di ſtachezza anchor non ſi Còprende,
     De i duo miglior guerrier lode lor dano
     Ch ſien tra (feto il mar ſua braccia eſtéde
     Par lor che ſé non foſſer piú che ſorti
     Eſſer dourian ſol del trauaglio morti.