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Oronthea viuea anchora, e giá mancate
Tutt’eran l’altre e’ habitar qui prima,
E diece tante, e piú n’erano nate
E í ſorza era creſciute e imaggior ſtima.
Ne tra diece ſucine, che ferrate
Stana pur ſpeffo, hauean piú d’una lima.
E dieci cauallieri ancho hauean cura
Di dare a chi venia ſiera auentura.
[39]
Aleſſandra bramoſa di vedere
Il giouinetto e’ hauea tante lode,
Da la ſua matre in ſingular piacere
Impetra ſi, ch’Elbanio vede & ode,
E quando vuol partirne, rimanere
Si ſente il core, oue e ch’il puge e rode,
Legar ſi ſente, e non fa far conteſa,
E al ſin dal ſuo prigion ſi troua preſa.
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Elbanio diſſe a lei, ſé di pietade
S’ haueſſe Donna qui notitia anchora,
Come ſé n’ha per tutt’ altre contrade
Douunq; il vago Sol luce e colora,
Io vi oſarei per voſtr’ alma beltade
Ch’ ogn’ animo gentil di ſé inamora
Chiederui in don la vita mia, che poi
Saria ogn’hor pſto a ſpenderla per voi.
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Hor quado ſuor d’ ogni ragion qui ſono
Priui d’ humanitade i cori humani,
Non vi domanderò lavita in dono
Che i prieghi miei, ſo bè, ch farian vani:
Ma che da caualliero, o triſto, o buono,
Ch’io ſia, poſſi morir con l’arme in mani,
E non come dannato per giudicio,
O come animai bruto in ſacriſicio.
[42]
Aleſſandra gentil, e’ numidi hauea
Per la pietá del giouinetto i rai:
Riſpofe, anchor che piú crudele e rea
Sia queſta terra, ch’altra foſſe mai
Non concedo perho, che qui Medea
Ogni femina ſia, come tu fai,
E quando ogn’ altra coſi foſſe anchora
Me ſola di tant’ altre io vo trar ſuora.
[43]
E ſé ben per adietro io ſoſſi ſtata
Empia e crudel, come qui ſono tante,
Dir poſſo che ſuggetto, oue moſtrata
Per me foſſe pietá, non hebbi auante:
Ma ben farei di Tigre piú arrabbiata
E piú duro haure’il cor che di diamante
Se non m’haueſſe tolto ogni durezza
Tua beltá, tuo valor, tua gentilezza.
[44]
Coſi non foſſe la legge piú ſorte
Che contra i peregrini e ſtatuita:
Come io no ſchiuerei co la mia morte,
Di ricomprar la tua piú degna vita,
Ma non e grado qui di ſi gran ſorte
Che ti poteſſe dar libera aita,
E ql che chiedi anchor, bè che ſia poco:
Difficile ottener ſia in queſto loco,
[45]
Pur io vedrò di far che tu l’ottenga
C habbi inanzi al morir queſto contento
Ma mi dubito ben, che te n’auenga
Tenendo il morir lungo, piú tormento:
Suggiunſe Elbanio, qn incotra io venga
A dieci armato, di tal cor mi ſento
Che la vita ho ſperanza di faluarme
E vecider lor, ſé tutti foffer’ arme