Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/283

Da Wikisource.


 [46]
Aleffatulra a quel detto non riſpofe
     Se non vn gran ſoſpiro, e dipartiſſe:
     E porto nel partir mille amoroſe
     Punte, nel cor mai non ſanabil, ſine
     Venne alla madre, e volunta le poſe
     Di non laſciar che’l cauallier inorine,
     Quando ſi dimoſtraffe coſi ſorte
     Che ſolo haueſſe poſto i dieci a morte.

 [47]
La Regina Oronthea fece raccorre
     Il ſuo conſiglio, e diſſe, a noi conuiene
     Sempre il miglior che ritrouiamo, porre
     A guardar noſtri porti, e noſtre arene,
     E per ſaper chi ben laſciar, chi torre
     Proua e ſempre da far, qií gli auuiene:
     Per non patir con noſtro danno, a torto,
     Ch regni il vile, e chi ha valor ſia morto.

 [48]
A me par, ſé a voi par, che ſtatuito
     Sia, ch’ogni cauallier per lo auuenin
     Che Fortúa habbia tratto al noſtro lito:
     Prima ch’ai tempio ſi faccia morire
     Poſſa egli ſol, ſé gli piace il partito,
     Incontra i dieci alla battaglia vſcirc,
     E ſé di tuttivincerli e poſſente
     Guardi egli il porto e ſeco habbia altra gète

 [49]
Parlo coſi, pche habbia qui vn prigione
     Che par che vincer dieci s’ ofl’eriſca,
     Quando ſol vaglia tante altre perſone
     Digniſſimo, e per Dio, che s’efaudifea,
     Coſi in contrario haura punitione
     Quando vaneggi, e temerario ardiſea:
     Oronthea ſine al ſuo parlai qui poſe,
     A cui de le piú antique vna riſpof

 [50]
La principal cagion ch’a far diſegno
     Su’I comercio de gli huomini ci moſſe,
     Non ſu perdi’ a difender queſto regno,
     I >el loro aiuto alcun biſogno foſſe,
     Ch p far qſto habbiáo ardire e igegno
     Da noi medeſme, e a fuſticientia poſe,
     Coſi ſenza fapeffimo far ancho
     Che non veniſſe il propagarci a manco.

 [51]
Ma poi che ſenza lor queſto non lece
     Tolti habbian, ma non tanti, in cópagnia
     Che mai ne ſia piú d’uno in contra diece
     Si c’hauer di noi poſſa Signoria:
     Per conciper di lor queſto ſi fece
     Non che di lor difeſa vopo ci ſia
     La lor prodezza ſol ne vaglia in queſto
     E ſieno ignaui e inutili nel reſto.

 [152]
Tra noi tenere vn huom che ſia ſi ſorte
     Contrario e in tutto al principal diſegno,
     Se può u ſolo a die< i huomini dar morte
     Quate dOne fará ſtare egli al ſegno?
     Se i dieci noſtri foſſer di tal ſorte
     II primo di n’haurebbon tolto il regno:
     Non e la via di dominar, ſé vuoi
     Por l’arme in mano a chi può piú di noi.

 [53]
Pon mente anchor, che quando coſi aiti
     Fortuna queſto tuo, che i dieci vecida:
     Di cento donne che de lor mariti
     Rimarran priue, ſentirai le grida,
     Se Midi campar proponga altri partiti
     Ch’effer di dieci gioueni homicida,
     Pur ſé per far con cento donne e buono
     Quel che dieci fariano babbi perdono.