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Salito Aſtolfo Su’l deſtrier volante
Lo fa mouer per laria lento lento:
Indi lo caccia ſi che Bradamante
Ogni viſta ne perde in vn momento:
Coſi ſi parte col pilota inante
Il Nochier che gli ſcogli teme e’l vèto:
E poi che’l porto e i liti a dietro laſſa
Spiega ogni vela e manzi a i venti paſſa.
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La Donna poi che ſu partito il Duca
Rimaſe in gran trauaglio de la mente:
Che non fa come a Mont’ alban conduca
L’armatura e il deſtrier del ſuo parente:
Perho che’l cuor le cuoce e le manuca
l’ingorda voglia e il deſiderio ardente
Di riueder Ruggier, che ſé non prima
A Vali’ ombroſa ritrouar lo ſtima.
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Stando quiui fuſpefa per uentura
Si vede manzi giungere vn villano
Dal qual fa raffettar quella armatura .
Come ſi puote, e por ſu Rabicano:
Poi di menarfí dietro gli die cura
I duo caualli, vn carco e l’altro amano
Ella n’hauea duo prima, e’ hauea quello
Sopra ilqual leuo l’altro a Pinabello.
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Di Vali’ ombroſa penſo far la ſtrada
Che trouar qui il ſuo Ruggier’ha ſpeme
Ma ql piú bieue o qual miglior vi vada
Poco diſceme: e d’ire errando teme:
II villan non hauea de la contrada
Pratica molta, & erreranno inſieme
Pur andare a ventura ella ſi meſſe
Doue penſo che’l loco eſſer doueſſe.
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Di qua, di la, ſi volſe ne perſona
Incontro mai da domandar la via:
Si trouo vſcir del boſco in ſu la nona
Doue vn caſtel poco lontan ſcopria:
llqunl la cima a vn monticel corona
Lo mira, e Mont’ alban le par che ſia
Et era certo Mont’albano, e in quello
Hauea la matre, & alcun ſuo fratello.
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Come la Donna conoſciuto ha il loco
Nel cor s’attriſta, e piú chi non ſo dire:
Sara ſcoperta, ſé ſi ferma vn poco
Ne piú le fará lecito a partire:
Se non ſi parte, l’amorofo ſoco
L’arderá ſi, che la fará morire:
Non vedrá piú Ruggier, ne fará coſa
Di ql ch’era ordinato a Vali’ ombroſa.
[22]
Stette alquanto a penſar poi ſi riſolſe
Di voler dar a Mont’ alban le ſpalle
E verſo la badia pur ſi riuolſe,
Che quindi ben ſapea qual’era il calle
Ma ſua Fortuna, o buona o triſta volſe
Che prima ch’ella vſciſſe de la valle
Scontrafle Alardo vn de ſratelli ſui
Ne tempo di celarli hebbe da lui.
[23]
Veniua da partir gli alloggiameli
Per quel contado a cauallieri e a fanti
Ch’ad inſtantia di Carlo nuoue genti
Fatto hauea de le terre circonſtanti,
I falliti e i ſraterni abbracciamenti
Con le grate accoglienze andaro inante,
E poi, di molte coſe a paro a paro
Tra lor parlando, in Mot’ alban tornare