Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/357

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 [67]
Coſi la Donna, poi che tocca e vede
     Quel di e’ hauuto hauea tanto deſire:
     A gliocchi, al tatto, a ſé ſteffa, non crede,
     E ſta dubbioſa anchor di non dormire:
     E buona proua biſogno a far fede
     Che ſentia quel che le parea ſentire,
     Fa Dio (diſſe ella) ſé ſon ſogni queſti
     Ch’ io dorma ſemp e mai piú no mi deſti.

 [68]
No rumor di tamburi, o ſuon di trombe
     Furon principio all’amoroſo aſſalto:
     Ma baci ch’imitauan le colombe
     I i.iu.í ſegno hor di gire: hor di fare alto,
     Vſammo altr’ arme che ſaette o ſrombe
     Io ſenza ſcale in ſu la rocca ſalto:
     E lo ſtendardo piantoui di botto
     E la nimica mio mi caccio ſotto.

 [69]
Se ſu quel letto la notte dinanti
     Pien di ſoſpiri, e di querele graui
     Non ſtette l’altra poi ſenza altretanti
     Riſi, feſte, gioir, giochi ſoaui,
     Non con piú nodi i ſleſiuoſi acanthi
     Le colonne circondano e le traili
     Di quelli con che noi legammo ſtretti
     E colli, e lí.vlii, e braccia, e gabe, e petti.

 [70]
La coſa ſtaua tacita ſra noi
     Si che duro il piacer per alcun meſe,
     Pur ſi trouo chi ſé n’accorfe poi
     Tanto che con mio danno il Re lo’ntefe,
     Voi che mi liberaſte da quei ſuoi
     Che ne la piazza hauea le risme acceſe:
     Comprendere hoggimai potete il reſto:
     Ma Dio fa ben con che dolor ne reſto.

 [71]
Coſi a Ruggier narrami Ricciardetto
     E la notturna uia facea men graue
     Salendo tuttauia verſo vn poggietto
     Cinto di ripe e di pendici caue
     Vn’erto calle, e pien di faſſi e ſtretto
     Apria il camin con faticoſa chiaue,
     Sedea al sòmo u caſtel detto Agriſmote
     C’haueí guardia Aldigier di chiaramòte

 [72]
Di Buouo era coſtui ſigliuol baſtardo
     Fratel di Malagigi e di Viuiano,
     Chi legitimo dice di Gherardo
     E teſtimonio temerario e vano,
     Foſſe come ſi voglia, era gagliardo
     Prudente, liberal, corteſe, ſiumano,
     E facea quiui le fraterne mura
     La notte e il di guardar con buona cura.

 [73]
Raccolſe il cauallier corteſemente
     Come douea il cugin ſuo Ricciardetto,
     Ch’amo come fratello, e parimente
     Fu ben viſto Ruggier per ſuo riſpetto,
     Ma nò gli uſei giá incontra allegramente
     Come era vſato, anzi con triſto aſpetto
     Perch’uno auiſo il giorno hauuto hauea
     Che nel viſo e nel cor meſto il facea.

 [74]
A Ricciardetto in cambio di ſaluto
     Diſſe, fratello habbian nuoua non buona
     Per certiſſimo meſſo hoggi ho ſaputo,
     Che Bertolagi iniquo di Baiona
     Con Lanfufa crudel s’è conuenuto
     Che pretioſe ſpoglie eſſo a lei dona:
     Et eſſa a lui pon noſtri ſrati in mano
     Il tuo bon Malagigi, e il tuo Viuiano.