Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/429

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 [84]
Dicea la Dona al ſuo Ruggiero abſente
     Queſte parole, & altre lachrymando,
     Non vna ſola volta, ma ſouente,
     Hippalca la venia pur confortando.
     Che Ruggier ſeruarebbe interamente
     Sua fede, e ch’ella l’aſpetaffe, quando
     Altro far non potea, fin’ a quel giorno
     C’hauea Ruggier pſcritto al ſuo ritorno

 [85]
I conſorti d’ Hippalca e la ſperanza
     Che de gliamanti ſuole eſſer compagna
     Alla tema e al dolor tolgon poſſanza
     Di far che Bradamate ogn’hora piagna,
     In Montalban ſenza mutar mai (tatua
     Voglion che fin’ al termine rimagna,
     Fin’ al promeſſo termine e giurato,
     Che poi ſu da Ruggier male offeruato.

 [86]
Ma ch’egli alla promeſſa ſua mancaſle
     Non perho debbe hauer la colpa affatto.
     Ch’una cauſa & vn’ altra ſi lo traſſe
     Che gli ſu ſorza preterire il patto,
     Conuenne che nel letto ſi colcaſſe
     E piú d’un meſe ſi ſteſſe di piatto
     In dubbio di morir, ſi il dolor crebbe
     Dopo la pugna che col Tartaro hebbe.

 [87]
l’inamorata giouane l’atteſe
     Tutto quel giorno e deſiollo in vano
     Ne mai ne ſeppe, ſuor quanto ne’ntefe
     Hora da Hippalca, e poi dal ſuo Germao
     Che le narro che Ruggier lui difeſe:
     E Malagigi libero e Viuiano,
     Queſta nouella anchor c’haueſſe grata
     Pur di qualche amarezza era turbata.

 [88]
Che di Marphiſa in quel diſcorſo vdito
     l’alto valore e le bellezze hauea:
     Vdi come Ruggier s’ era partito
     Con elfo lei, e che d’andar dicea
     La doue con diſagio in debol Cito
     Mal ſicuro Agramante ſi tenea.
     Si degna compagnia la donna lauda
     Ma no che ſé n’allegri, o che l’applauda

 [89]
Ne picciolo e il ſoſpetto che la preme:
Che ſé Marphiſa e bella come ha fama,
E che fin’ a quel di ſien giti inſieme
E marauiglia ſé Ruggier non l’ama,
Pur novuol creder’ acho, e ſpera e teme
E’l giorno che la può far lieta e grama
Mifera aſpetta, e ſoſpirando ſtaffi
Da Montalban mai non mouèdo i paſſi.

 [90]
Stando ella quiui, il principe, il Signore
     Del bel cartello, il primo de ſuoi ſrati:
     Io non dico d’etade, ma d’honore
     (Che di lui prima dui n’erano nati)
     Rinaldo, che di gloria e di ſplendore
     Gli ha, come il Sol le ſtelle, illuminati,
     Giunſe al cartello vn giorno in ſu la non;
     Ne ſuor ch’un paggio, era con lui pſona.

 [91]
Cagion del ſuo venir ſu, che da Braua
     Ritornandoli vn di verſo Parigi:
     Come v’ ho detto che ſouente andaua
     Per ritrouar d’ angelica veſtigi:
     Hauea ſentita la nouella praua
     Del ſuo Viuiano, e del ſuo Malagigi
     Ch’eran per eſſer dati al Maganzeſe:
     E perciò ad Agriſmonte la via preſe,