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Gli ſdegni, le repulſe, e ſinalmente
Tutti i martir d’Amor, tutte le pene,
Fan per lor rimembranza, che ſi ſente
Co miglior guſto vn piacer qusdoviene
Ma ſé P inſernal peſte vna egra mente
Auuien ch’infetti, ammorbi, & auelene:
Se ben ſegue poi feſta & allegrezza
Non la cura l’amante e nò l’apprezza.
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Queſta e la cruda e auelenata piaga
A cui non vai liquor, nò vale impiaſtro,
Ne murmure, ne imagine di Saga
Ne vai lungo oſſeruar di benigno aſtro,
Ne quanta eſperientia d’arte maga
Fece mai l’inuentor ſuo Zoroaſtro:
Piaga crudel che fopra ogni dolore
Conduce Phuom che diſperato muore.
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O incurabil piaga che nel petto
D’ un amator ſi facile s’ imprime:
Non men per falſo che per ver ſoſpetto:
Piaga che Phuom ſi crudelmete opprime
Che la ragion gli offuſca e l’intelletto:
Et lo tra ſuor de le ſembianze prime,
O iniqua Geloſia, che coſi a torto
Leuaſti a Bradamate ogni conſorto.
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Non di qſto ch’Hippalca e che’l fratello
Le hauea nel core amaraméte impreſſo,
Ma dico d’ uno annuntio crudo e fello
Che le ſu dato pochi giorni appreſſo,
Queſto era nulla a paragon di quello
Ch’ io vi diro, ma dopo alcun digreſſo:
Di Rinaldo ho da dir primieramente
Che ver Parigi vien con la ſua genio.
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Scontraro il di ſeguente in ver la ſera
Vn cauallier e’ hauea vna donna al ſisco:
Con ſcudo e fopraueſta tutta nera
Se nò che p trauerſo ha vn ſregio biaco,
Sfido alla gioſtra Ricciardetto, ch’era
DinSzi, e viſta hauea di guerrier ſranco,
E quel che mai neſſun ricuſar volſe
Giro la briglia, e ſpatio a correr tolſe.
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Senza dir’ altro, o piú notitia darſi
De l’effer lor, ſi vengono all’incontro:
Rinaldo e glialtri cauallier fermarſi
Per veder come ſeguiria lo ſcótro:
Toſto coſtui per terra ha da verfarfí
Se í luogo fermo a mio modo lo incótro
Dicea tra ſé medeſmo Ricciardetto
Ma contrario al pender ſegui P effetto.
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Perho che lui ſotto la viſta oſſeſe
Di tanto colpo il caualliero iſtrano
Che Io leuo di fella, e lo diſtefe
Piú di due lance al ſuo deſtier lontano:
Di vendicarlo incontinente preſe
l’aſſunto Alardo, e ritrouoſſi al piano
Stordito e male acconcio, ſi ſu crudo
Lo ſcontro ſier, che gli ſpezzo lo ſcudo.
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Guicciardo pone incontinente in reſta
L’haſta che vede i duo germani in terra,
Benché Rinaldo gridi reſta reſta
Che mia conuien che ſia la terza guerra:
Ma l’elmo achor no ha allacciato in teſta
Si che Guicciardo al corſo ſi diſſerra:
Ne piú de glialtri ſi ſeppe tenere,
E ritrouoſſi ſubito a giacere.