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ORLANDO FURIOSO
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Non ſu Nireo ſi bel, no ſi eccellente
Di ſorze Achille, e non ſi ardito Vliſſe,
No ſi veloce Lada, non prudente
Neſtor che tanto ſeppe e tanto viſſe,
No tanto liberal tanto clemente
L’antica Fama Ceſare deſcriffe,
Cheverfo l’huó ch’in Iſchia naſcer deue
No habbia ogni lor vato a reſtar lieue.
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E ſé ſi glorio l’antiqua Creta
Quado il nipote in lei nacque di Celo
Se Thebe fece Hercole e Bacco lieta
Se ſi vanto de i duo gemelli Delo,
Ne queſta Iſola haura da ſtarfi cheta
Che no s’efalti e non ſi leui in cielo
Ouado naſcera in lei ql gran Marcheſe
C haura ſi d’ ogni graſia il ciel corteſe.
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Merlin gli diſſe e replicogli ſpeffo
Ch’ era ſerbato a naſcere all’etade
Che piú il Romano Iperio faria oppſſo:
Accio per lui tornaſſe in libertade,
Ma pche alcuno de ſuoi geſti appreſſo
Vi moſtrero, predirli non accade:
Coſi diſſe, e torno all’hiſtoria doue
Di Carlo fivedean l’inclyte proue.
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Ecco dicea ſi pente Ludouico
D’ hauer fatto in Italia venir Carlo,
Che ſol per trauagliar l’emulo antico
Chiamato ve l’hauea: non per cacciarlo:
E ſé gli ſcuopre al ritornar nimico,
Con Venetiani in lega, e vuol pigliarlo:
Ecco la lancia il Re animoſo abbaſſa
Apre la ſtrada, elor mal grado paſſa.
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Ma la ſua gente ch’a difeſa reſta
Del nuouo regno ha ben contraria ſorte:
Che Ferrante, co l’opra che gli preſta
Il Signor Mantuan, torna ſi ſorte,
Ch’ in pochi meſi non ne laſcia teſta
O in terra o í mar ch no ſia meſſa a morte,
Poi p vn’ huom che gli e co ſraude eſtlto
No par che ſenta il gaudio d’ hauer Vito.
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Coſi dicendo moſtragli il Marcheſe
Alſonſo di Peſcara, e dice dopo
Che coſtui comparito in mille impreſe
Sara piú riſplendente che Piropo,
Ecco q ne l’inſidie che gli ha teſe
Con vn trattato doppio il rio Etiopo
Come ſcánato di ſaetta cade,
Il miglior cauallier di quella etade.
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Poi moſtra oue il duodecimo Luigi
Paſſa con ſcorta Italiana i monti
E ſuelto il Moro pon la Fiordaligi
Nel fecondo terren giá de Viſconti,
Indi manda ſua gente pei veſtigi
Di Carlo, a far fu’l Garigliano i ponti,
Laquale appreſſo andar rotta e diſperfa
Si vede e morta: e nel fiume fummerfa.
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Vedete in Puglia no minor macello
Del’eſercito ſranco, in ſuga volto,
E Conſaluo Ferrante Hiſpano e quello
Che due volte alla trappola l’ha colto,
E come qui turbato: coſi bello
Moſtra Fortuna al Re Luigi il volto
Nel ricco pian ch ſin doue Adria ſtride
Tra l’Apenino e l’Alpe il Po diuide.