Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/462

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ORLANDO FURIOSO
     
 [28]
     Non ſu Nireo ſi bel, no ſi eccellente
     Di ſorze Achille, e non ſi ardito Vliſſe,
     No ſi veloce Lada, non prudente
     Neſtor che tanto ſeppe e tanto viſſe,
     No tanto liberal tanto clemente
     L’antica Fama Ceſare deſcriffe,
Cheverfo l’huó ch’in Iſchia naſcer deue
No habbia ogni lor vato a reſtar lieue.

 [29]
E ſé ſi glorio l’antiqua Creta
     Quado il nipote in lei nacque di Celo
     Se Thebe fece Hercole e Bacco lieta
     Se ſi vanto de i duo gemelli Delo,
     Ne queſta Iſola haura da ſtarfi cheta
     Che no s’efalti e non ſi leui in cielo
     Ouado naſcera in lei ql gran Marcheſe
     C haura ſi d’ ogni graſia il ciel corteſe.

 [30]
Merlin gli diſſe e replicogli ſpeffo
     Ch’ era ſerbato a naſcere all’etade
     Che piú il Romano Iperio faria oppſſo:
     Accio per lui tornaſſe in libertade,
     Ma pche alcuno de ſuoi geſti appreſſo
     Vi moſtrero, predirli non accade:
     Coſi diſſe, e torno all’hiſtoria doue
     Di Carlo fivedean l’inclyte proue.

 [31]
Ecco dicea ſi pente Ludouico
     D’ hauer fatto in Italia venir Carlo,
     Che ſol per trauagliar l’emulo antico
     Chiamato ve l’hauea: non per cacciarlo:
     E ſé gli ſcuopre al ritornar nimico,
     Con Venetiani in lega, e vuol pigliarlo:
     Ecco la lancia il Re animoſo abbaſſa
     Apre la ſtrada, elor mal grado paſſa.

 [32]
Ma la ſua gente ch’a difeſa reſta
     Del nuouo regno ha ben contraria ſorte:
     Che Ferrante, co l’opra che gli preſta
     Il Signor Mantuan, torna ſi ſorte,
     Ch’ in pochi meſi non ne laſcia teſta
     O in terra o í mar ch no ſia meſſa a morte,
     Poi p vn’ huom che gli e co ſraude eſtlto
     No par che ſenta il gaudio d’ hauer Vito.

 [33]
Coſi dicendo moſtragli il Marcheſe
     Alſonſo di Peſcara, e dice dopo
     Che coſtui comparito in mille impreſe
     Sara piú riſplendente che Piropo,
     Ecco q ne l’inſidie che gli ha teſe
     Con vn trattato doppio il rio Etiopo
     Come ſcánato di ſaetta cade,
     Il miglior cauallier di quella etade.

 [34]
Poi moſtra oue il duodecimo Luigi
     Paſſa con ſcorta Italiana i monti
     E ſuelto il Moro pon la Fiordaligi
     Nel fecondo terren giá de Viſconti,
     Indi manda ſua gente pei veſtigi
     Di Carlo, a far fu’l Garigliano i ponti,
     Laquale appreſſo andar rotta e diſperfa
     Si vede e morta: e nel fiume fummerfa.

 [35]
Vedete in Puglia no minor macello
     Del’eſercito ſranco, in ſuga volto,
     E Conſaluo Ferrante Hiſpano e quello
     Che due volte alla trappola l’ha colto,
     E come qui turbato: coſi bello
     Moſtra Fortuna al Re Luigi il volto
     Nel ricco pian ch ſin doue Adria ſtride
     Tra l’Apenino e l’Alpe il Po diuide.