Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/463

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[36]
Coſi dicendo ſé ſteffo riprende
     Che ql e’ hauea adir pria habbia laſciato
     E toma a dietro: e moſtra vno che vende
     Il caſtel che’l Signor ſuo gli hauea dato,
     Moſtra il perfido Suizero che prende
     Colui ch’a ſua difeſa l’ha aſſaldato,
     Lequai due coſe ſenza abbaſſar lancia
     Han dato la vittoria al Re di Francia. .

[37]
Poi moſtra Ceſar Borgia col fauore
     Di queſto Re: farſi in Italia grande,
     Ch’ogni Baron di Roma ogni Signore
     Suggietto a lei, par ch’in eſilio mande:
     Poi moſtra il Re che di Bologna ſuore
     Leua la Sega, e vi fa entrar le Giande:
     Poi come volge i Genouefi in ſuga
     Fatti ribelli: e la citta fuggiuga.

[38]
Vedete (dice poi) di gente morta
     Coperta in Giaradada la capagna:
     Par ch’apra ogni cittade al Re la porta
     E che Venetia a pena vi rimagna:
     Vedete come al Papa non comporta
     Che paſſati i confini di Romagna
     Moil; 111,1 al Duca di Ferrara toglia,
     Ne qui ſi fermi e’l reſto tor gli voglia.

[39]
E fa all’incontro a lui Bologna torre
     Che v’ entra la Bentiuola famiglia:
     Vedete il campo de Franceſi porre
     A ſacco Breſcia poi che la ripiglia:
     E quaſi a vn tempo Felſina ſoccorre,
     E’l campo Ecclefiaſtico ſgombiglia:
     E l’uno e l’altro poi ne i luoghi baffi
     Par ſi riduca del litto de chiaffi.

[40]
Di qua la Francia, e di la il capo ingroſſa
     Le gète Hiſpana, e la battaglia e grande,
     Cader ſi vede e far la terra roſſa
     La gente d’arme in amendua le bande,
     Piena di ſangue humá pare ogni ſoſſa:
     Marte ſta in dubbio v la vittoria m5de,
     Per virtú d’un’Alfonfo al ſin ſi vede
     Che reſta il Fraco, e che l’Hiſpano cede.

[42]
E che Rauéna ſaccheggiata reſta,
     Si morde il Papa per dolor le labbia,
     E fa da monti a guiſa di tempeſta
     Scendere in fretta vna Tedeſca rabbia,
     Ch’ ogni Franceſe ſenza mai far teſta
     Di qua da l’alpe par che cacciat’ habbia,
     E che poſto un rapollo habbia del Moro
     Nel giardino onde ſuelſe i Gigli d’oro.

[43]
Ecco torna il Fraceſe: eccolo rotto
     Dal’inſedele Eluetio, ch’in ſuo aiuto
     Con troppo riſchio ha il giouine codotto
     Del quale il padre hauea pſo e veduto.
     Vedete poi l’efercito: che ſotto
     La ruota di Fortuna era caduto
     Creato il nouo Re che ſi prepara
     De l’onta vendicar c’hebbe a Nouara.

[43]
E con migliore auſpitio ecco ritorna,
     Vedete il Re Franceſco inanzi a tutti
     Che coſi rompe a Suizeri le corna
     Che poco reſta a no gli hauer diſtrutti:
     Si che’l titolo mai piú non gli adorna
     Ch’ufurpato s’haura quei villan brutti
     Che domator de principi: e difeſa
     Si nomeran de la Chriſtiana Chieſa.