Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/464

Da Wikisource.


 [44]
Ecco malgrado de la lega prende
     Milano, e accorda il giouene Sforzeſco,
     Ecco Borbon che la citta difende
     Pel Re di Francia, dal furor Tedeſco,
     Eccoui poi che mentre altroue attende
     Ad altre magne ipreſe il Re Franceſco,
     Ne fa quanta ſuperbia e crudeltade
     Vfino i ſuoi: gli e tolta la cittade.

 [45]
Ecco vn’ altro Franceſco ch’aſſimiglia
     Di virtú all’Auo e no di nome ſolo
     Che fatto vſcirne i Galli, ſi ripiglia
     Col fauor de la chieſa il patrio ſuolo,
     Fracia ancho torna, ma ritien la briglia
     Ne ſcorre Italia come ſuole a volo,
     Che’l bo Duca di Mantua fu’l Ticino
     Le chiude il paſſo, e le taglia il camino,

 [46]
Federico ch’anchor non ha la guancia
     De primi fiori ſparfa, ſi fa degno
     Di gloria eterna, e’ habbia co la lancia
     Ma piú con diligentia, e con ingegno,
     Pauia difeſa dal furor di Francia,
     E del Leon del mar rotto il diſegno
     Vedete duo Marcheſi, ambi terrore
     Di noſtre genti: ambi d’ Italia honore.

 [47]
Ambi d’un ſangue, ambi in vn nido nati
     Di ql Marcheſe Alſonſo il pino e figlio,
     Ilqual tratto dal Negro ne gli aguati
     Vedeſte il terren far di ſé vermiglio,
     Vedete quante volte ſon cacciati
     D’ Italia i Franchi pel coſtui conſiglio,
     l’altro di ſi benigno e lieto aſpetto
     Il vaſto fignoreggia e Alſonſo e detto.

 [48]
Queſto e il buon cauallier di cui dicea
     Quando l’ifola d’ Iſchia vi moſtrai,
     Ch giá prophetizando detto hauea
     Merlino a Fieramonte coſe assai
     Che diferire a naſcere douea
     Nel tempo che d’ aiuto piú che mai
     L’afflitta Italia, la Chieſa, e l’Impero,
     Cotra a i barbari infulti hauria miſtiero.

 [49]
Coſtui dietro al cugin ſuo di Peſcara
     Con l’auſpicio di Proſper Colonneſe,
     Vedete come la Bicocca cara
     Fa parere all’Eluetio, e piú al Franceſe,
     Ecco di nuouo Francia ſi prepara
     Di riſtaurar le mal ſucceſſe impreſe,
     Scende il Re con vn capo in Lombardia
     Vn’ altro per pigliar Napoli inuia.

 [50]
Ma qlla che di noi fa come il vento
     D’arida polue, che l’aggira in volta,
     La leua fin’ al cielo, e in vn momento
     A terra la ricaccia onde l’ha tolta,
     Fa ch’intorno a Pauia crede di cento
     Mila perſone hauer fatto raccolta
     Il Re, che mira a ql che di man gli eſce,
     Non ſé la gente ſua ſi ſcema o creſce.

 [51]
Coſi per colpa de miniſtri auari,
     E per bontá del Re che ſé ne ſida,
     Sotto l’infegne ſi raccoglion rari
     Quado la notte il capo all’arme grida,
     Che ſi vede aſſalir dentro a i ripari
     Dal ſagace Spagnuol: che con la guida
     Di duo del ſangue d’Aualo: ardiria
     Farſi nel cielo e ne lo’nferno via.