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ORLANDO FVRIOSO
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Da le ſue terre lequai ſon vicine
A noi due leghe, e doue noi ſian nate,
Qui ci ha madato il barbaro in confine:
Prima di mille ſcorni ingiuriate,
Et ha gli huomini noſtri e noi meſchine
Di morte e d’ ogni ſtratio minacciate
Se qlli a noi verranno: o gli ſia detto
Che noi dian lor, venendoci, ricetto.
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Nimico e ſi coſtui del noſtro nome
Che no ci vuol, piú ch’io vi dico, appſſo:
Ne ch’a noi vega alcu de noſtri, come
L’odor l’ammorbi del femineo feſſo,
Giá due volte li honor de le lor chiome
S’ hano ſpogliato gli alberi e rimeſſo,
Da indi in qua che’l rio Signor vaneggia
In furor tato, eno e ch’il correggia.
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Che’l populo ha di lui quella paura
Ch maggior hauer può lhuo de la morte
Ch’ aggiuto al mal voler gli ha la natura
Vna poſſanza ſuor d’ humana ſorte,
Il corpo ſuo di Gigantea ſtatura
E piú che di cent’ altri inſieme ſorte,
Ne pur a noi ſue fuddite e moleſto
Ma fa alle ſtrane anchor peggio di qſto.
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Se l’honor voſtro e queſte tre vi ſono
Punto care e’ hauete in compagnia:
Piú vi fará ſicuro vtile e buono
No gir piú inanzi: e trouar altra via:
Queſta al caſtel de lhuo di chio ragiono
A prouar mena la coſtuma ria.
Ch v’ ha poſta il crudel co ſcorno e dano
Di dóne e di guerrier che di la vanno.
[43]
Marganor il fellon (coli ſi chiama
Il Signore il Tyran di ql cartello)
Delqual Neróe o s’ altri e e’ habbia fama
Di crudeltá, nò ſu piú iniquo e fello
Il ſangue hutna ma’l feminil piú brama
Che’l lupo nò lo brama de l’agnello,
Fa con onta ſcacciar le donne tutte
Da lor ria ſorte a ql caſtel condutte.
[44]
Perche quell’empio in tal furor veniſſe
Volſon le donne intendere e Ruggiero,
Pregar colei ch’in corteſia ſeguiſſe
Anzi che cominciaſſe il conto intero,
Fu il Signor del caſtel (La Donna diſſe)
Sépre crudel ſemp inhumano e fiero,
Ma tene vn tepo il cor maligno afeoſto
Ne ſi laſcio conoſcer coſi toſto.
[45]
Che mentre duo ſuoi ſigli erano viui
Molto diuerſi da i paterni ſtili
Ch’ amauan foreſtieri & eran ſchiui
Di crudeltade: e de gli altri atti vili
Quiui le corteſie fioriuan, quiui
I bei coſtumi e l’opere gètili
Che’l padre mai: quatunqj auaro foſſe:
Da quel ch lor piacea non li rimoſſe.
[46]
Le Dóne e i Cauallier che queſta via
Facean tal’hor, venian ſi ben raccolti,
Che ſi partian de l’alta corteſia
De i duo germani inamorati molti,
Amendui queſti di caualleria
Parimète i fanti ordini hauean tolti
Ciladro l’un: l’altro Tanacro detto
Gagliardi arditi e di Reale aſpetto.