Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/512

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ORLANDO FVRIOSO
     
 [39]
     Da le ſue terre lequai ſon vicine
     A noi due leghe, e doue noi ſian nate,
     Qui ci ha madato il barbaro in confine:
     Prima di mille ſcorni ingiuriate,
     Et ha gli huomini noſtri e noi meſchine
     Di morte e d’ ogni ſtratio minacciate
Se qlli a noi verranno: o gli ſia detto
Che noi dian lor, venendoci, ricetto.

 [40]
Nimico e ſi coſtui del noſtro nome
     Che no ci vuol, piú ch’io vi dico, appſſo:
     Ne ch’a noi vega alcu de noſtri, come
     L’odor l’ammorbi del femineo feſſo,
     Giá due volte li honor de le lor chiome
     S’ hano ſpogliato gli alberi e rimeſſo,
     Da indi in qua che’l rio Signor vaneggia
     In furor tato, eno e ch’il correggia.

 [41]
Che’l populo ha di lui quella paura
     Ch maggior hauer può lhuo de la morte
     Ch’ aggiuto al mal voler gli ha la natura
     Vna poſſanza ſuor d’ humana ſorte,
     Il corpo ſuo di Gigantea ſtatura
     E piú che di cent’ altri inſieme ſorte,
     Ne pur a noi ſue fuddite e moleſto
     Ma fa alle ſtrane anchor peggio di qſto.

 [42]
Se l’honor voſtro e queſte tre vi ſono
     Punto care e’ hauete in compagnia:
     Piú vi fará ſicuro vtile e buono
     No gir piú inanzi: e trouar altra via:
     Queſta al caſtel de lhuo di chio ragiono
     A prouar mena la coſtuma ria.
     Ch v’ ha poſta il crudel co ſcorno e dano
     Di dóne e di guerrier che di la vanno.

 [43]
Marganor il fellon (coli ſi chiama
     Il Signore il Tyran di ql cartello)
     Delqual Neróe o s’ altri e e’ habbia fama
     Di crudeltá, nò ſu piú iniquo e fello
     Il ſangue hutna ma’l feminil piú brama
     Che’l lupo nò lo brama de l’agnello,
     Fa con onta ſcacciar le donne tutte
     Da lor ria ſorte a ql caſtel condutte.

 [44]
Perche quell’empio in tal furor veniſſe
     Volſon le donne intendere e Ruggiero,
     Pregar colei ch’in corteſia ſeguiſſe
     Anzi che cominciaſſe il conto intero,
     Fu il Signor del caſtel (La Donna diſſe)
     Sépre crudel ſemp inhumano e fiero,
     Ma tene vn tepo il cor maligno afeoſto
     Ne ſi laſcio conoſcer coſi toſto.

 [45]
Che mentre duo ſuoi ſigli erano viui
     Molto diuerſi da i paterni ſtili
     Ch’ amauan foreſtieri & eran ſchiui
     Di crudeltade: e de gli altri atti vili
     Quiui le corteſie fioriuan, quiui
     I bei coſtumi e l’opere gètili
     Che’l padre mai: quatunqj auaro foſſe:
     Da quel ch lor piacea non li rimoſſe.

 [46]
Le Dóne e i Cauallier che queſta via
     Facean tal’hor, venian ſi ben raccolti,
     Che ſi partian de l’alta corteſia
     De i duo germani inamorati molti,
     Amendui queſti di caualleria
     Parimète i fanti ordini hauean tolti
     Ciladro l’un: l’altro Tanacro detto
     Gagliardi arditi e di Reale aſpetto.