Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/55

Da Wikisource.

canto secondo 21


[44]
Ah laſſo! che poſſ’io più che mirare
La rocca lungi oue il mio ben m’e chiuſo?
Come la volpe che ’l figlio gridare
Nel nido oda de l’aquila di giuſo
S’aggira intorno e non ſa che ſi fare
Poi che l’ali non ha da gir la ſuſo.
Erto e quel ſaſſo ſi tale e il caſtello
Che non vi puo ſalir chi non e augello.

[45]
Mentre io tardaua quiui ecco venire
Duo cauallier ch’hauean per guida vn nano
Che la ſperanza aggiunſero al deſire;
Ma ben fu la ſperanza e il deſir vano.
Ambi erano guerrier di ſommo ardire:
Era Gradaſſo l’un re ſericano;
Era l’altro Ruggier giouene forte
Pregiato aſſai ne l’africana corte.

[46]
Vengon (mi diſſe il nano) per far pruoua
Di lor virtu col ſir di quel caſtello
Che per via ſtrana inuſitata e nuoua
Caualca armato il quadrupede augello.
Deh ſignor (diſſ’io lor) pieta vi muoua
Del duro caſo mio ſpietato e fello!
Quando come ho ſperanza voi vinciate
Vi prego la mia donna mi rendiate.

[47]
E come mi fu tolta lor narrai
Con lacrime affermando il dolor mio.
Quei lor merce mi proferiro aſſai
E giu calaro il poggio alpeſtre e rio.
Di lontan la battaglia io riguardai
Pregando per la lor vittoria Dio.
Era ſotto il caſtel tanto di piano
Quanto in due volte ſi puo trar con mano.

[48]
Poi che fur giunti a pie de l’alta rocca
L’uno e l’altro volea combatter prima;
Pur a Gradaſſo o foſſe ſorte tocca
O pur che non ne fe’ Ruggier più ſtima.
Quel Serican ſi pone il corno a bocca:
Rimbomba il ſaſſo e la fortezza in cima.
Ecco apparire il caualliero armato
Fuor de la porta e ſul cauallo alato.

[49]
Comincio a poco a poco indi a leuarſe
Come ſuol far la peregrina grue
Che corre prima e poi vediamo alzarſe
Alla terra vicina vn braccio o due;
E quando tutte ſono all’aria ſparſe
Velociſſime moſtra l’ale ſue.
Si ad alto il negromante batte l’ale
Ch’a tanta altezza a pena aquila ſale.

[50]
Quando gli parue poi volſe il deſtriero
Che chiuſe i vanni e venne a terra a piombo
Come caſca dal ciel falcon maniero
Che leuar veggia l’anitra o il colombo.
Con la lancia arreſtata il caualliero
L’aria fendendo vien d’orribil rombo.
Gradaſſo a pena del calar ſ’hauede
Che ſe lo ſente addoſſo e che lo fiede.

[51]
Sopra Gradaſſo il mago l’aſta roppe;
Feri Gradaſſo il vento e l’aria vana:
Per queſto il volator non interroppe
Il batter l’ale e quindi ſ’allontana.
Il grhaue ſcontro fa chinar le groppe
Sul verde prato alla gagliarda alfana.
Gradaſſo hauea vna alfana la più bella
E la miglior che mai portaſſe ſella.