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Con gliocchi ſiſſi al ciel lo ſegue, quato
Baſta il veder, ma poi che ſi dilegua
Si che la viſta non può correr tanto,
Laſcia che Tempre l’animo Io ſegua,
Tuttauia con ſoſpir gemito e pianto
Non ha, ne vuol hauer pace ne triegua,
Poi che Ruggier di viſta ſé le tolſe
ÀI buò deſtrier Frótin gliocchi riuolſe.
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Et ſi delibero di non laſciarlo
Che foſſe in preda, a chi veniſſe prima,
Ma di condurlo ſeco, e di poi darlo
Al ſuo Signor, ch’achoveder pur ſtima,
Poggia l’augel, ne può Ruggier ſrenarlo,
Diſotto rimaner vede ogni cima
Et abbaffarfi in guiſa: che non ſcorge
Doue e piano il terren, ne doue ſorge.
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Poi ch ſi ad alto vien ch’un picciol púto
Lo può ſtimar chi da la terra il mira:
Prende la via verſo oue cade a punto
Il Sol: quando col Granchio ſi raggira,
E per V aria ne va come legno vnto
A cui nel mar propitio vento ſpira,
Laſtianlo andar che fará buon camino,
E torniamo a Rinaldo paladino.
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Rinaldo l’altro e l’altro giorno ſcorſe
Spinto dal veto, vn gran ſpatio di mare,
Quádo a ponete, e quado contra l’Orfe,
Che notte e di non ceſſa mai foſtiare
Sopra la Scotia vltimamente ſorſè,
Doue la ſelua Calydonia appare,
Che ſpeffo ſra gli antiqui ombroſi cerri
S’ode ſonar di bellicofi ferri.
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Vanno per quella i cauallieri erranti
Inclyti in arme di tutta Bretagna,
Et de protrimi luoghi, e de diſtanti,
Di Frácia, di Noruegia, e de Lamagna:
Chi non ha gran valor non vada inanti,
Ch doue cerca honor, morte guadagna,
Gran coſe in eſſa giá fece Triſtano,
Lancilotto, Galano, Artu, e Galuano.
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Et altri cauallieri, e de la nuoua
E de la vecchia tauola famoſi,
Reſtano achor di piú d’ una lor pruoua
Li Monumenti, e li Trophei pompoſi,
L’arme Rinaldo e il ſuo Baiardo truoua
Et toſto ſi fa por ne i liti ombroſi,
Et al nochier comanda che ſi ſpicche
E lo vada aſpettar a Beroicche.
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Senza feudiero e ſenza compagnia
Va il cauallier per quella ſelua imméſa
Facendo hor vna, & hor vnaltra via,
Doue piú hauer ſtrane auenture penſa
Capito il primo giorno a vna Badia:
Che buona parte del ſuo hauer diſpèfa
In honorar nel ſuo Cenobio adorno
Le donne e i cauallier che vano attorno
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Bella accoglieva i Monachi e l’Abbate
Fero a Rinaldo, il qua] domando loro
(Non prima giá, che con viuande grate
Haueſſe hauuto il vètre ampio riſtoro)
Come da i cauallier ſien ritrouate
Speſſo auenture per quel tenitoro,
Doue ſi poſſa i qualche fatto eggregio,
Lhuo dimoſtrar ſé merta biaſmo o pgio