Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/94

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 [34]
Ritornando io: da quelle iſole eſtreme
     Che da Leuante: il mar Indico laua:
     Doue Rinaldo, & alcun’ altri inſieme
     Meco fur chiuſi in parte oſcura e caua:
     Et onde liberate: le ſupreme
     Forze n’ hauean: del cauallier di Braua,
     Ver ponente io venia: lungo la ſabbia
     Che del Settentrion ſente la rabbia,

 [35]
E come la via noſtra: e il duro e fello
     Diſtin, ci traſſe: vſcimmo vna matina
     Sopra la bella ſpiaggia: oue vn cartello
     Siede ſui mar de la poſſente Alcina,
     Trouammo lei ch’uſcita era di quello,
     E ſtaua ſola in ripa alla marina
     E ſenza rete: e ſenza hamo trahea
     Tutti li peſci al lito che volea.

 [36]
Veloci vi correuano i Delphini
     Vi venia a bocca apta il groſſo Tonno,
     I Capidogli, coi Vecchi marini.
     Vengon turbati dallor pigro ſonno,
     Muli: Salpe: Salmoni: e Coracini,
     Nuotano a ſchiere i piú fretta che pOno
     Piſtrici: Phifiteri: Orche: e Balene:
     Eſcon del mar con monſtruoſe ſchiene.

 [37]
Veggiamo vna Balena la maggiore
     Che mai per tutto il mare veduta foſſe:
     Vndeci paſſi e piú dimoſtra ſuore
     De l’onde falſe le ſpallaccie groſſe,
     Caſchiamo tuti inſieme in vno errore:
     Perch’era ferma, e che mai no ſi ſcoffe:
     Ch’ella ſia vna Ifoletta ci credemo:
     Coli diſtáte ha l’un da l’altro eſtremo.

 [38]
Alcina i peſci vſcir facea de l’acque:
     Con ſemplici parole: e puri incanti,
     Con la fata Morgana Alcina nacque:
     Io no ſo dir s’a vn parto: o dopo: o inati,
     Guardómi Alcina: e ſubito le piacque
     L’aſpetto mio come moſtro ai ſembiati,
     E penſo con aſtutia: e con ingegno,
     Tornii ai compagni e riuſci il diſegno.

 [39]
Ci venne incontra con allegra faccia
     Con modi gratioſi: e riuerenti:
     E diſſe cauallier: quando vi piaccia
     Far’ hoggi meco i voſtri alloggiameli:
     Io vi faro veder ne la mia caccia
     Di tutti i peſci ſorti differenti:
     Chi ſcagliofo: chi molle: e chi col pelo
     E faran piú: che non ha ſtelle il cielo,

 [40]
E volendo vedere vna Sirena
     Che col ſuo dolce canto acheta il mare
     Paſſian di qui: ſin ſu quell’altra arena
     Doue a queſt’ hora ſuol ſempre tornare
     E ci moſtro quella maggior Balena
     Che come io diſſi: vna iſoletta pare
     Io che ſemp fuitroppo (e men’ increſce)
     Volonterofo andai fopra quel peſce.

 [41]
Rinaldo m’accènaua: e ſimilmente
     Dudo, ch’io no v’ andaſſi: e poco valſe,
     La fata Alcina con faccia ridente
     Laſciando glialtri dua: dietro mi falſe,
     la Balena all’ufficio diligente
     Nuotando ſé n’andò per l’onde falſe,
     Di mia feiocchezza toſto ſui pentito
     Ma troppo mi trouai lungi dal lito.