Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/212

Da Wikisource.

minuto, minuto.

Al.
Et io ò brigata se non ti amo, e non ti voglio bene, sia cotto à fuogo tagliato in particelle, et se non crederai à questo, sia gratato in un tortello co'l formagio, et con questa forca sia strascinato per i testicoli à casa d'un bocalaro.
Cl.
Et à che modo ò popolo il citadino diventa piu amator di tè, che io, che pur in prima quando ti diedi consiglio, assai denari ti mostrai à la presentia d’ogniuno. parte strettamente ligando questi, parte quelli strangolando, et altri ricercando, non curandomi di niuno de plebei, se cosa grata ti facessi.
Al.
Di questo pure ò popolo niente di buono, et anchora io ti farò questo. perche robarò de'l pane à gli allri, et te ne portarò. et se non ti ama, ne ti porta amore, questa cosa medesima t'insegnarò per la prima, et per questo proprio che adopera la tua bragia, perche non si cura di te che cosi aspramente stai à sedere su le pietre: che cò i Medi hai combattuto à torno à la cità in Maratone, et vincendo da valente huomo ne hai dato il parlar figurato: non si come io son per essere ti porto que sto: ma leva su, et poi senta pianamente, à ciò che non consumi colei ch'è in Salamine.
Po.
Huomo che sei? sei tu uno di quelli frutti, di quel li d'Harmodio, questa certamente è una tua opera generosa et che vuole ben' a'l popolo.