Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/489

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LE CONGREGANTI
andando per le vie diranno dopoi la cena à costoro? Vien da noi quà, che egli è bella giovane presso di me. dirà un’altra (di sopra a’l tavolato e bellissima, et bianchissima) prima che di costei bisogna che dormi presso di me. e sequendo costoro i piu belli, diranno i piu deformi, dove corritu? ma che farai ritornando, imperoche è deliberato à i fini e brutti subagittare prima? e voi frà questo mezzo pigliarete le foglie de’l fico, e nanti à i vestibuli ò portichetti le tingerete. Hor ditemi vi piacciono queste cose?
B.
Grandemente.
P.
Bisogna dunque ch’io vada ne’l foro, à ciò che riceva le concorrenti ricchezze, pigliando qualche lira nuova che bene suoni. Send’io eletta è necessario che cosi si faccia, et che ordini i companatichi, à ciò che hogi primamente mangiate.
B.
Hor bene mangiaremo.
P.
Il dico bene: poi voglio acchetare tutte le putane.
B.
Perche?
P.
Questo è chiaro, che loro hanno i fiori de giovani, e non bisogna che le serve ornate vietino la voluttà di Venere à le libere, ma solamente dormina presso à i servi, grattando la pelle a’l porco.
B.
Horsu che apresso ti voglio seguire, à ciò ch’io sia veduta, e costoro mi dicano: Non vi maravigliate voi di questo duce?
B.
Io mi metto a’l ordine, à ciò ch’io porti i vasi ne’l