Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/117

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— Ah! — interruppe il vecchio — in casa tua per esempio. È da qualche tempo che essa mi trascura un po’ alla sera per venire più spesso da te... L’è gelosia bell’e buona codesta che mi fa parlare...

La Firmiani si sforzò di ridere, per togliersi all’imbarazzo crescente di quel dialogo.

— Ti ripeto che io non ci penserei, se non temessi pel suo riposo, per la sua felicità... Se ella fosse soltanto come un’altra mia nipote che ha nome Cristina... per esempio...

Questa ruppe a rider di nuovo, a scroscio.

Il nonno continuava sottovoce:

— ... lascerei che pensasse ella stessa alla propria felicità. Ma Noemi è un’altra cosa; e la poverina mi ha già dato molti sintomi allarmanti...

— Le giuro, caro nonno, che...

— Zitta, non voglio che tu mi giuri nulla su queste cose. Capirai bene che io sono persuaso che tu, ancorchè sapessi tutto, non vorresti dirmi nulla. Ma nel caso che tu non sappia, ti prego, mettiti in guardia, e studia ogni mezzo di salvarla.

— Oh Dio! — sclamò Cristina — di salvarla? Ella dunque corre un vero pericolo?

Il Firmiani lanciò uno sguardo scrutatore in viso a Cristina che lo sostenne imperterrita.

— Dunque tu non ti sei proprio accorta di nulla? — sclamò egli quasi convinto.

— Ma in nome di Dio di che cosa?

— Oh! di che cosa ho parlato finora? — pro-