Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/76

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L’effetto della voce è terribile in amore.

Un giovine vede una donna per la prima volta in istrada, ed è sorpreso di sentire per lei un indefinibile senso di simpatia e di tenerezza.

Perchè? Cos’è che gliel’ha destata? Dove risiede il segreto di questa influenza?

Mistero!

Essa è bella, sì..., ma quante donne non vide egli più belle di lei, per le quali non fece neppur il principio d’un desiderio?

Egli si volge a seguirla collo sguardo, ammirando la grazia della sua andatura... oppure la segue senza saper egli stesso a che scopo...

Quella signora sparisce... e quell’uomo porta con sè un’impressione che lo fa sognare nella notte di lei.

Il giorno dopo la rivede. Forse se ne era già dimenticato. Ma la rivede, e l’impressione si ridesta, si raddoppia. Chiede agli amici chi sia quella signora. Sa il di lei nome. Essa diventa il suo unico pensiero. In teatro non le distacca gli occhi d’addosso. Va al corso per incontrarla... trascura per essa la propria amante.

Finalmente un bel giorno trovandosi a caso in una bottega di guantaia, la vede entrare... bella come il solito, elegante... modesta...

È tale la sua emozione che gli tocca di sedersi.

La signora senza far mostra di accorgersi di lui, si accosta al banco e con una voce stridula, sgraziata, infelice — una voce che nessuno avrebbe mai sospettato dovesse uscir da quella bocca — chiede