Pagina:Ars et Labor, 1906 vol. I.djvu/64

Da Wikisource.

I.

Al circolo musicale c'era la prova di un concerto. Su di uno scanno elevato stava il direttore, signor Winterberg, che cercava invano di ricavare, con la sua bacchetta, da quella baraonda di voci, un tutto ordinato e connesso. Si stava studiando l'oratorio Paolo1: in quel momento si provava il coro: Come sono giocondi i messaggeri, ed attorno al direttore rumoreggiava un caos di falsi toni e di false entrate.

« Come sono giocon-di i messag-ge-ri!» entrò ancora una volta il soprano.

«Tre battute prima del tempo», gridò il signor Winterberg, — « così, ora! » — « Come sono giocondi i messag-ge-ri! ». — « No, signore mie, più in alto; sono un mezzo tono più basso. La-a-a-a-a!» —

E, dopo aver colpito il diapason, lanciò addirittura nel mondo il « la »; ma anche questo fu inutile.

Stanco egli lasciò cadere la bacchetta. « Signori miei, intanto leggerò il giornale; quando avranno trovato il tono, me lo facciano sapere, che ricominceremo un'altra volta ».

I coristi, specialmente le donne, a queste parole s'impermalirono davvero, perchè si tenevano molto delle loro esecuzione, e, secondo il loro modo di vedere, non vi potevano essere messaggeri annunziatori di pace più giocondi di loro.

« Wintergerg è inetto », diceva una signora non del tutto giovane, che guidava i contralti, alla sua vicina: « io ho letto poco fa, nella mia Gazzetta Musicale, che il Weingartner ha dato alla Cappella reale, un magnifico concerto, senza neppure aver fatto una prova; e noi oggi proviamo il Paolo già per la terza volta, ed ancora esso non va ».

Ciò dicendo, essa accentuava la parola « ancora » in maniera che chiaramente esprimeva il dubbio che aveva sull'abilità del direttore.

Il signor Winterberg si era intanto rifugiato, per confortarsi, nella sala del Ristorante; egli aveva veramente bisogno di sentire, per cinque minuti, ben'altra cosa che dei falsi toni.

La lancetta dell'orologio andava innanzi. I cinque minuti di riposo, che si era preso, erano già divenuti dieci; più a lungo non si poteva trattenere.

  1. Paulus, oratorio di Felice Meldelssohn-Bartholdy (nato il 3 febbraio 1809 ad Amburgo, morto il 4 novembre 1847 a Lipsia).É l'opera principale di genere religioso del grande musicista tedesco. Fu eseguito la prima volta a Düsseldorf il 2 maggio 1836. In Itakua ka prima esecuzione si ebbe a Palazzo Pitti in Firenze il 3 aprile 1841, e la prima esecuzione pubblica nella stessa città, nel Salone dei CInquecento il 29 giugno 1846.