Pagina:Ascensioni umane Fogazzaro.djvu/150

Da Wikisource.
128 Ascensioni umane

samente di pesci, che lasciasse sfuggire, come un enorme vaso a doppio fondo, stormi di uccelli d’ogni specie; capace di ottenere poi con un’altra frase che bucasse rumoreggiando la crosta della terra e vi si spandesse sopra un brulichìo spaventoso di bestie d’ogni specie.

Veramente chi fruga nei diversi sovrapposti scaffali di questo immenso museo ch’è la crosta della Terra, trova molto facilmente che nel primo scaffale sotto i nostri piedi si conservano resti e impronte di animali alquanto differenti da quelli che camminano adesso alla luce del sole; e che nel secondo scaffale se ne conservano altri più differenti ancora e così di seguito. Trova, per esempio, nel primo scaffale un animale affatto simile al cavallo, ma grande solamente come un asino e che ha i rudimenti di due dita; nel secondo scaffale ne trova un altro che ha veramente tre dita; nel terzo scaffale eccone un terzo, grande solamente come una pecora, che ha le tre dita e i rudimenti di un quarto dito. Nel quarto scaffale trova ancora un minuscolo cavallo, grande appena come una volpe, che ha le quattro dita e i rudimenti di un quinto dito. Allora, se questo cercatore è un uomo logico, deve ammettere che gli animali terrestri non sono stati creati tutti ad un punto, ma che vi è stato un indefinito numero di creazioni a in-