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fatto e delle indegne manovre poste in opera dallo Skek e dal suo medico per convertire all’Islamismo la gente che era nostra alleata, e chiedendogli se fosse del parere che usassimo la forza per iscacciare quei due imbroglioni e rimettere l’ordine nella colonia.
La lettera, ch’io gli spedii a mezzo d’un indigeno, ebbe pronta risposta, colla quale il signor Stella mi raccomandava di non fare alcun passo compromittente verso i due Mussulmani, e ciò per non esacerbare gli animi dei loro correligionari, i quali avrebbero potuto seriamente molestarci. Mi ordinava di aspettare il suo ritorno, chè allora avrebbe preso egli una qualche determinazione in proposito.
Alcuni giorni dopo, durante i quali lo Skek, il medico, Glaudios e le sue genti non si videro più comparire in mezzo a noi, giunse d’improvviso il padre Stella di ritorno da Keren ov’erasi abboccato con Zucchi.