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Pagina:Babel - Struttura di un film - 1925.pdf/11

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l’altra nel punto in cui ha nascosto il denaro. L’emozione e la paura si leggono chiaramente sul suo viso. Il fondo si abbassa ogni volta di più...

ATTO SECONDO


Hocmach diventa attore tragico.

Uno specchio. Sopra ad esso una lampada elettrica. Il viso di Hocmach è molto illuminato. Egli si sta truccando. Il trucco consiste in una barba lunga, bianca, divisa in due come quella di un vecchio usciere, con le sopracciglia ca­denti, le guance rosse, le orecchie ornate da orec­chini teatrali; una parrucca incipriata sulla te­sta, sul tipo di quelle che si portavano nelle corti francesi alla fine del XVIII secolo.

Come è giunto il re Lear dopo un lungo cam­mino da Shakespeare fino a... Hocmach.

Hocmach in tutta la sua maestà. E’ molto soddisfatto di sé. Porta stivali da ufficiale verni­ ciati e con speroni; pantaloni bianchi e giacca di velluto a righe.

Guardaroba misero. Vicino a Hocmach Rat­kowicz sta accordando il violino. Hocmach si rivolge al giovane:

Se oggi non dimostro che Possart non è nessuno paragonato a me... non mi chiamo più Hocmach.

Hocmach afferra il campanello e corre al sipario. Passa vicino a tre donne vestite in modo molto buffo.

Le tre figlie del re Lear.

Due delle figlie — non più giovani, sono Ebree grasse — la terza è una ragazza sedicenne. Le attrici portano come Hocmach stivali verniciati muniti di speroni. I loro ventri sono stretti da panciotti. Una di loro porta in testa qualche cosa che assomiglia a un elmo, da cui escono due trecce finte. La seconda porta un cappello


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