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Pagina:Babel - Struttura di un film - 1925.pdf/20

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cenko che osserva Rachele con uno sguardo pe­netrante e poi, con una smorfia torna a posare lo sguardo sul passaporto.

Nel passaporto è scritto il nome «Rachele», e ancora: «figlia di Hananiasz Monko; età 19 anni»...

Il viso del vecchio esprime sconforto e diso­rientamento. Con mano tremante inforca gli oc­chiali e sulla terza pagina del passaporto legge:

«può abitare solo nei luoghi in cui è concesso abitare agli Ebrei»...

La vecchia apparecchia il tavolo, sistema i sa­latini, i bicchieri, il samovar. Rachele ha finito di lavarsi. Con un sorriso allunga verso il vecchio le nude, forti braccia, per prendere l’asciugamano. Ma Bucenko non glielo porge, e glielo strappa di mano. Il suo viso tranquillo assume ora un’espressione di rimprovero, spavento, rabbia. Scuotendo la testa dice:

Ebrea... Oh, che vergogna...

Il viso di Rachele. Non avendo l’asciugamano, lentamente si asciuga le mani con un lembo della gonna.

Bucenko battendo il piede strilla allo mo­glie: «Sparecchia tutto!...». La vecchia, indigna­ta, riporta via il samovar preparato per Rachele. Il vapore le nasconde il viso.

Dissolvenza.

E’ sera. La gente di Mosca chiacchiera. Da un lato c’è una cappella. Si vedono le candele ac­cese, le icone illuminate e i credenti che pregano inchinandosi. Si vede anche Rachele, confusa tra la folla.

Tre piccole zingare ballano per la strada. Por­tano gonne molto lunghe, fino ai piedi; battono i tamburi. Vedono Rachele; corrono verso di lei, la circondano e le ballano intorno.

Rachele cerca di scappare.

Rachele dà loro una moneta e così riesce a

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