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miaddormentato; con panciotto, gioca a scacchi con un vecchio. Orlow porta stivali, è senza le calze e ha i pantaloni legali in fondo. Gli si legge sul volto la passione per il gioco d’azzardo. Il vecchio è pensieroso, ma sicuro di sé: è chiaro che sta vincendo.
La scacchiera. La situazione del cameriere è tragica, la sua mano compie mosse disperate.
Entra Rachele e chiede:
Vorrei una stanza...
Il cameriere non alza la testa.
Senza uomini non facciamo entrare...
Rachele non capisce. Il cameriere le grida perdendo la pazienza.
Hai il tuo ospite? Dove è il tuo uomo?...
Il viso stupito di Rachele.
Fagas e il vecchio sono trascinati dalla passione del gioco. Il vecchio fa le mosse decisive.
Il ragazzo con il berretto universitario passeggia avanti e indietro davanti all’entrata dell’albergo. Rachele ricompare alla porta. Si ferma, si appoggia al muro, chiude gli occhi. Il ragazzo si leva il berretto e chiede:
Chi è lei? Da dove... in questo bordello?
Rachele apre gli occhi.
Io... io sono ebrea...
Baulin si gratta la testa, pensa un momento:
Ascoltate, compagna... non mi fanno entrare a «Plewna» senza una ragazza. E voi, non vi fanno entrare senza un uomo... ascoltate compagna, m i chiamo Baulin, sono onesto...
Rachele guarda Baulin dal basso, dubbiosa, ma poi sorride e gli tende la mano.
Fagas; guarda con dolore la scacchiera. Ha perso la partita. Il vecchio con un’espressione furba prende il tè. Uno stivale cade dal piede del cameriere. Egli si gratta i piedi. Entra Baulin con Rachele.
Baulin:
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